Inauguratasi l’11 novembre scorso “Brera incontra il Puskin ”chiudera’ al pubblico il prossimo 05 febbraio 2012 , esposizione che ha riscosso grandissimo interesse negli ambienti culturali milanesi e non solo, e che e’ stato possibile realizzare grazie al prestito del piu’ prestigioso Museo di Mosca “ il Museo Statale delle Belle Arti A.S. Pushkin “.
La mostra espone all’interno della Pinacoteca di Brera diciassette preziosi dipinti, da Picasso a Van Gogh del valore assicurativo di un miliardo di dollari, e mette l’accento su due straordinari commercianti russi di tessuti ma grandi appassionati d’arte : Sergej Sčukin e Ivan Morozov, che acquistarono le opere nelle più importanti e prestigiose gallerie di Parigi, e seppero creare delle collezioni davvero uniche con capolavori della pittura francese tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo .
A testimonanianza di cio’ – Il Ritratto di Ambroise Vollard, una delle opere piu’ apprezzate della fase cubista di Pablo Ruiz Picasso che fu acquistata da Morozov proprio dallo stesso gallerista ritratto¸ mentre “i Pesci rossi “di Matisse ci giungono dalla collezione Sčukin che l’artista dipinse nel 1911 subito dopo un soggiorno a Mosca dove aveva personalmente curato la collocazione delle tele nel Salone del suo mecenate e La Regina Isabeau di Picasso.
Nel 1918 le due collezioni private di Sčukin e Morozov divennero proprieta’ dello Stato, andando a costituire il primo e il secondo Museo di Pittura Moderna Occidentale, poi cadute nell’oblio nel secondo dopoguerra, furono di nuovo portate alla luce a partire dagli anni ’70 grazie al Museo Puskin” che nel frattempo ne divenne il nuovo proprietario .
Di particolare spicco nelle sale XV e XIII della Pinacoteca di Brera a Milano, vi sono alcune tele che sono l’emblema di quella che fu, agli inizi del ‘900, la corsa dei due collezionisti all’arricchimento delle proprie collezioni a testimonianza delle novità e degli stimoli che furono tipici dell’Europa tra fine Ottocento ed inizi del Novecento con la pittura en plein air, i Salon e i Caffè parigini, lo studio della forma estrema e del colore puro e l’affermazione della fotografia.
Di questo periodo fanno parte Pierrot e Arlecchino (Mardi gras) 1888 ca e Le rive della Marna 1888-1895 di Paul Cezanne; Aha oe fei? (“Come? Sei gelosa?”) del 1892 e Ehaiha Ohipa (“Non lavorare”) del periodo tahitiano di Paul Gaugain; la Veduta del ponte di Sèvres di Henri Rousseau del 1908 che viene esposto per la prima volta in Italia , e il Boulevard des Capucines di Claude Monet che raffigura uno dei Boulevard e luoghi piu’ animati di Parigi nel corso del XIX e XX secolo e probabilmente dipinto agli inzi del 1873 nello Studio nel noto fotografo Felix Nadar. L’opera fu acquistata successivamente da Morozov nel 1907.
L’allestimento della Mostra curato da Caterina Bon Valsassina, Direttore Regionale per i Beni culturali e artistici della Regione Lombardia ,da Sandrina Bandera, Direttrice della Pinacoteca di Brera, e da Irina Antonova, Direttrice del Museo Pushkin e’ stato pensato al fine da delimitare in modo molto netto la collezione “Brera incontra Puskin” rispetto a quella permanente della Pinacoteca stessa.
In particolare nella sala XV lo spazio dedicato alla mostra è stato progettato con un andamento circolare, consentendo cosi’ al pubblico la possibilita’ di fruizione delle opere con una visione d’insieme ed al contempo anche una piu’ dettagliata.
Nella sala XIII, invece, le tele sono collocate secondo un criterio piu’ spaziale.
La mostra è stata promossa oltre che dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Storici ed Artistici della Lombardia Occidentale, dal Ministero della Cultura e, naturalmente, il Museo Pushkin e la Pinacoteca di Brera e sponsorizzata da una banca privata.
Con l’esposizione milanese “Brera incontra il Pushkin “ che si e’ svolta in stretta reciprocità con quella dedicata a Caravaggio che si e’ aperta al Pushkin di Mosca lo 22 novembre, si e’ concluso “idealmente” l’Anno della Cultura Italia-Russia.
Daniela Paties Montagner