Arriva dall’autrice vincitrice del Premio Campiello Rosella Postorino “Io, mio padre e le formiche” (Salani editore). Il romanzo, già disponibile in tutte le librerie, è un discorso a cuore aperto rivolto agli adulti di domani, un’ode alla cultura e alla curiosità che rende liberi, a prescindere dallo status sociale di partenza.
“Il 15 giugno di tre anni fa, in una piazza del Campo affollatissima, da un palco lessi il mio discorso d’augurio ai neolaureati dell’Università di Siena, in qualità di ex studentessa dell’ateneo. – ha affermato l’autrice – Quando nel 1996 ero partita con mio padre per immatricolarmi, e in macchina avevamo cantato insieme Lucio Dalla, mai avrei immaginato che sarei tornata lì, anni dopo, per raccontare la mia storia a migliaia di ragazzi sulla soglia del futuro”. In quella circostanza Rosella Postorino aveva detto loro quale privilegio fosse stato per lei avere la possibilità di studiare e di potersi permettere di sognare di diventare un giorno una scrittrice. Si era anche raccomandata loro di evitare la semplificazione e di provare ad indossare i panni degli altri, di essere sempre ingordi di conoscenza e, in modo particolare, di non avere mai timore di inseguire i propri sogni e i propri talenti.
Circa tre anni dopo quel discorso si arricchisce. Postorino si rivolge nuovamente a quei ragazzi e in modo indiretto anche agli adulti che li accompagnano ogni giorno nel percorso della vita. L’autrice parla di fragilità e di forza, della ricerca della felicità, dell’amore e di quelle domande cui, forse, non c’è risposta ma che – sempre secondo Postorino – non dovremmo mai smettere di farci.
Il libro della vincitrice del Premio Campiello si può dire “ispirato e d’ispirazione”. Un’opera che raccoglie numerose riflessioni profonde riguardo le tematiche più importanti della vita di chiunque, non solo dei giovani. Agenzia Dire lo ha definito “una lettera a cuore aperto, sincera, personale, eppure universale, scritta con l’intenzione di essere un incoraggiamento, o una carezza”.
Erica Lucia Noli