Boeing e la Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (DAAA) hanno firmato un ordine per continuare a fornire il pieno supporto della Performance Based Logistics (PBL) all’Aeronautica Militare Italiana (ItAF) e ai quattro velivoli tanker KC-767A fino a dicembre 2025. In base al contratto, Boeing fornirà supporto “tip to tail” ai quattro aerocisterne ItAF, inclusi manutenzione di linea, riparazione e revisione (MRO), catena di approvvigionamento, supporto tecnico, addestramento al volo e alla manutenzione.
“Questi velivoli sono davvero un asset nazionale italiano strategico”, ha affermato il Generale Ispettore Capo Giuseppe Lupoli, Direttore del DAAA a Roma. “Attraverso la partnership con Boeing, l’Aeronautica Militare Italiana mira a mantenere alta la prontezza e il successo della missione durante il periodo di prestazioni dell’accordo PBL esteso a 41 mesi”.
Boeing ha fornito supporto integrato alla flotta per i velivoli di rifornimento dell’ItAF dal 2011. Il supporto e l’addestramento hanno consentito un elevato utilizzo, comprendendo più di 9.000 missioni, oltre 36.000 ore di volo e oltre 123 milioni di libbre di carburante scaricato. In media, i KC-767 italiani operano a un tasso di utilizzo per aeromobile doppio rispetto ad altri velivoli tanker militari.
“Boeing è impegnata a rafforzare la partnership da oltre 70 anni con le Forze Armate e l’industria italiana”, ha affermato Indra Duivenvoorde, Senior Director, Boeing Government Services Europe & Israel. “Abbiamo superato i nostri requisiti di partnership con i KC-767 fino ad oggi e continueremo a supportare l’industria italiana nell’ambito di questo nuovo contratto. E Boeing rimane impegnata a continuare il nostro eccellente rapporto con le forze di difesa e l’industria italiana”.
Negli ultimi anni, il supporto e la formazione di Boeing ha dato assistenza a molte missioni rischiose tra cui l’Operazione Inherent Resolve, le missioni di evacuazione dell’Operazione Aquila Omnia da Kabul e le missioni legate al COVID per rimpatriare cittadini italiani e trasportare rifornimenti vitali.
di Marcello Strano