Un 22 luglio caldo anche sul versante delle dichiarazioni emerse durante l’evento “Madri allontanate dai figli – così la Pas autorizza prelievi coatti” alla Camera dei Deputati organizzato dalla onorevole Stefania Ascari (M5S), avvocato penalista, commissione giustizia ed antimafia, capogruppo Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori, con la collaborazione di Giuseppe Rosa e Krizia Bellotti. All’evento hanno partecipato la collega Veronica Giannone (FI), sempre presente ed in prima linea quando si trattano temi sui bambini allontanati e madri vittime di violenze; in collegamento da remoto le due onorevoli Rossella Muroni (FacciamoEco), Doriana Sarli (misto), la senatrice , Cinzia Leone (IpF), vicepresidente della commissione femminicidio nonchè su ogni forma di violenza di genere ha inviato un messaggio video, come pure la giornalista Raffaella Regoli (giornalista Mediaset, “Fuori dal coro” di Mario Giordano). Da remoto anche la giornalista Silvia Mari, volto noto della agenzia di stampa Dire, promotrice della inchiesta “mamme coraggio”. Il giudice Fabio Roia, presidente Vicario del Tribunale di Milano ha inviato un suo contributo. Tra gli avvocati relatori Carlo Priolo, Antonio Voltaggio, Giacomo Tranfo, Donatella Bussolati, Sara Fiorino, Alessia Sorgato; Stefano Maioli, coordinatore nazionale il Coraggio Onlus.
“Questo evento non ha simboli politici, perché quando si parla di tutela dei minori ci deve essere un lavoro di squadra e di rete, tutti devono andare verso questa direzione di aiuto, di supporto e soprattutto a soluzioni concrete”, queste le parole di apertura della deputata Stefania Ascari.
Dal 2018 e la deputata Ascari unitamente all’on.le Veronica Giannone, si è distinta per la qualità e quantità di azioni messe in atto per la tutela di bambini, delle donne vittime di violenze e violenza istituzionale. “A partire dai fatti atroci di Bibbiano che non dovrebbero succedere in un Paese democratico – afferma la Ascari – che venivano fatte da parte di CTU; assistenti sociali con le relazioni false per allontanare i bambini, un sistema criminale, un sistema di mafia istituzionale sul quale c’è un processo ad oggi pendente”. Medesimo sistema commesso per i fatti dei “diavoli della bassa modenese dove 16 bambini sono stati allontanati sulla base di relazioni. Genitori che hanno scontato 12 anni di carcere, a distanza di 30 anni ci sono persone che ancora oggi si proclamano innocenti e soprattutto ci sono “bambini, oggi adulti, che sono devastati da tanta sofferenza”, afferma la Ascari.
Ed è proprio a seguito di questi eventi nefasti che è stata presentata da parte della Ascari una proposta di legge per istituire una commissione d’inchiesta sugli allontanamenti dei minori, ossia la “ Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori” della quale è capogruppo.
Nella commissione d’inchiesta figura anche la Giannone (FI), che unitamente alla Ascari (M5S), ha presentato numerosissime interrogazioni parlamentari, “abbiamo cercato veramente di dare la voce, di parlare della storia della sofferenza di tante tante mamme – sottolinea la Ascari – di tanti genitori all’interno del Parlamento per mettere in evidenza le falle di un sistema di tutela minori sempre più evidente.
È stata depositata una prima Pdl 2047 del 2019, poi diventato disegno di legge, successivamente grazie ad un lavoro di integrazione di tante proposte di legge, compresa la proposta della collega Giannone, è stato presentato un testo unico in commissione giustizia.
Abbiamo seminato, abbiamo posto le basi per una prossima legislatura e bisogna andare avanti – commenta la deputata ed aggiunge – si poteva fare di più, si può sempre fare di più. Ce l’abbiamo messa tutta nel nostro piccolo per cercare di dare voce a coloro ai quali la voce nei tribunali viene soppressa”.
La Ascari precisa che questo impegno lo porterà avanti anche con la nuova legislatura se non dovesse essere più rieletta.
La deputata ci tiene a ringraziare “tutte le persone presenti, le mamme, le avvocate, i magistrati, le associazioni, le amiche colleghe deputate, tutte le persone che in questo viaggio difficile non hanno mai mollato ci sono sempre state vicine”, come la collega Giannone che prende la parola.
La parlamentare Giannone ci tiene a precisare di aver fortemente voluto questo evento alla Camera nonostante sia caduto il Governo, “indipendentemente da come potranno andare le cose, da quello che cambierà nella prossima legislatura, noi abbiamo seminato tanto, abbiamo messo anche per iscritto delle modifiche attraverso quella che è la delega del processo civile per quanto riguarda l’ambito degli affidi dei minori,” che verrà portato avanti sia dentro che fuori il Parlamento osserva la deputata di Forza Italia.
“Noi potremmo continuare a spingere qualsiasi tipo di proposta di legge, non sono state votate in Parlamento, ma soltanto in Commissione, non saranno magari i nostri volti ad essere visti, ma ci saranno quelli di altri ed altre, noi staremo lì a punzecchiare un pò come falchi dietro la schiena, finché non continueranno a svolgere il lavoro che noi abbiamo iniziato perché è una questione che riguarda i nostri figli, i figli di tutti – e precisa – perché non è che c’è una differenziazione tra chi può incappare in determinate situazioni giudiziarie e chi invece no, riguarda tutti. Quindi, è giusto continuare affinché si fermino gli errori giudiziari, i decreti scorretti e gli abusi da parte di chi poi ha il compito di relazionare sui genitori, sui figli, che non possa scrivere qualcosa che poi non riguarda la realtà dei fatti”. Infatti la Giannone cita proprio uno dei lavori svolti in Commissione, ossia le audizioni alla Camera, come pure “ abbiamo avuto la possibilità in questi anni anche di vedere, di ascoltare registrazioni di quello che avveniva all’interno dei rapporti, anche degli incontri svolti attraverso il servizio sociale, le cooperative, le CTU (consulente tecnico d’ufficio)”. Infatti, mettendo a paragone anche le videoregistrazioni con le relazioni depositate era evidente che non veniva riportato quanto oggettivamente accadeva, rileva la Giannone.
“Ho visto con i miei occhi, ho ascoltato con le mie orecchie, ciò che avveniva, ma non è mai stato riportato nel modo corretto nelle relazioni, nelle perizie, pertanto anche per i giudici molte volte diventa difficile sapere la verità vera”, perché sostiene la deputata che un giudice che nomina un professionista, un esperto di sua fiducia, un suo diretto consulente si aspetta un lavoro corretto, libero da pregiudizi, nel pieno rispetto della deontologia e normativa.
Soprattutto il giudice si aspetta che le indicazioni a lui sottoposte siano realmente dettate “dal supremo interesse del minore”, purtroppo i fatti oggettivi ci dimostrano che non ci sta nulla di supremo interesse del minore, bensì di un sistema ben strutturato che percepisce lauti guadagni sulle lacrime soprattutto di mamme e figli.
La Giannone si sofferma sulle procedure, sulle normative che nella quasi totalità dei casi non viene rispettata, nonostante quelle decisioni saranno affette da nullità secondo anche le disposizioni della Cassazione.
Gli stessi giudici potrebbero tranquillamente ascoltare i bambini, i genitori, i vicini, persone informate, osserva la Giannone esattamente “ come abbiamo fatto noi anche in commissione d’inchiesta. Ascoltando, acquisendo prove si può notare le differenze tra quella che è la realtà e quella che invece è la descrizione di una realtà che forse è troppo di interpretazione personale”.
La Giannone aveva preparato una interpellanza urgente per una mamma presente in Sala Matteotti, Deborah delle Donne, che non si è potuta discutere in Aula a causa delle dimissioni del Presidente Draghi. L’interrogazione verrà trasformata in un’interrogazione scritta. Una precedente interpellanza sul caso Delle Donne è già stata depositata a prima firma della collega Boldrini e da oltre 30 parlamentari, “quindi ci aspettiamo comunque che le risposte da parte del Governo arrivino”.
Sul caso è stato depositato anche un esposto, “abbiamo veramente assistito ad un prelievo traumatico, violento, una presa in giro, raggirare non soltanto questa donna, ma anche il bambino stesso” dichiara la Giannone augurandosi giustizia imminente per mamma e figlio.
La deputata ricorda che casi simili sono veramente centinaia e di questi casi studiati in Commissione alla Camera quello che è emerso è “quella che è una manipolazione, viene definita alienazione parentale, ancora stiamo qui a discutere se esiste o no, non so perché ancora se ne parli”, ossia la nota Pas che ben sappiamo essere un costrutto ascientifico.
“La manipolazione è qualcosa che esiste – continua la Giannone – esiste a qualsiasi età, in questi casi abbiamo ghettizzato, almeno ci sono persone che hanno ghettizzato una manipolazione destinata solo a un genere e solo quando si tratta di separazioni; una forma di discriminazione, perché è destinata soltanto in quei casi specifici e non può esistere una cosa che è identificata in un caso specifico e basta“ afferma la Giannone e cita un fatto di cronaca che ha visto un famoso pallavolista raggirato e manipolato da una donna chiedendosi se si possa chiamare, allora, alienazione amorosa. Quindi, sottolinea “stiamo parlando del niente; si continua a parlare di qualcosa che non esiste all’interno delle Istituzioni e vengono proposte delle leggi che io reputo veramente vergognose (il riferimento è alle vecchie legislature)”. Venivano prese come punto di riferimento l’alienazione parentale e tutti i suoi costrutti ascientifici, citavano addirittura Richard Gardner che “è una persona poco raccomandabile, poco credibile, che ha inventato di essere un professore universitario, che è stato smentito dalla stessa università americana dove faceva semplicemente il volontario in biblioteca”, uno che ha scritto testi che non sono mai stati riconosciuti, avverte la Giannone.
“Non si può lavorare anche a livello istituzionale prendendo come corrette, come giuste delle posizioni senza che siano riconosciute, cioè come se qualsiasi folle possa inventare una cosa e noi la riportiamo, bisogna fare attenzione” afferma con decisione la Giannone.
“In questi anni noi abbiamo studiato giorno dopo giorno abbiamo ascoltato, abbiamo letto migliaia e migliaia di atti, ci siamo confrontati con professionisti, – e lo ribadisce – professionisti, non con la qualunque, perché ci sono professionisti e ci sono la qualunque che si fingono professionisti, va detto perché anche questi vengono fatti entrare in Parlamento”, altra follia la definisce la deputata.
“E’ un grande impegno nel cercare di trovare le soluzioni più adatte a livello legislativo, scrivere le leggi adatte a risolvere delle situazioni, delle problematiche che coinvolgono tutta la nostra nazione e soprattutto i nostri figli che sono il nostro futuro” afferma la Giannone per cercare di evitare una futura generazione sempre più violenta, sempre più aggressiva sempre più convinta che quello che fa è giusto, anche quando si commettono reati.
“Il nostro impegno continuerà” come pure vale per la collega-amica Ascari “perché abbiamo condiviso veramente tanto nel bene e nel male, compresi pianti e disperazioni, ci siamo messe nei panni non soltanto delle donne (dei genitori, di alcuni papà accusati di alienazione parentale o di essere malevoli o ostativi), ci siamo messi sempre nei panni dei bambini – e sottolinea con genuini sentimenti – vi giuro che ascoltare delle registrazioni e ascoltare i bambini diventa veramente distruttivo per la parte sentimentale che noi abbiamo, quella che riguarda anche proprio l’umanità, attenzione verso gli altri”. Un dolore per chi ascolta, immaginiamo la devastazione per la mamma che si vede strappare un figlio dalle braccia, strappare la sua vita, ma soprattutto pensiamo al dolore profondo, allo choc che un bambino subisce, al segno profondo che inonderà tutta la sua esistenza a causa per queste decisioni criminali, nella totale violazione di legge.
La Giannone, si spoglia della veste da parlamentare e ci racconta un fatto personale. Ha due figli, uno di 11 e l’altro di 17 anni. “Io parlo con loro e racconto quello che faccio perché molte volte soprattutto il piccolo mi rimprovera di essere poco presente, ogni tanto mi sono sentita dire guarda che tu ti occupi degli altri bambini, ma tu un bambino ce l’hai e sono io. Potete comprendere quanto possa essere complicato” con emozione afferma la Giannone che continua il racconto molto privato.
E’ un caso che riguarda una mamma e figlia di Napoli, una bambina che dovrebbe essere affidata al padre che ne ha chiesto l’affido esclusivo, peraltro la bimba si dovrebbe trasferire in un’altra città, nonostante voglia vivere con la mamma. Il figlio della Giannone le racconta che la bambina incontrata nel Salento e diventata sua amica era devastata dalla decisione presa dal giudice di doversi allontanare dalla mamma, dal suo ambiente dove è cresciuta. Il ragazzo di 11 anni ha confidato alla Giannone che i due ragazzi si erano confidati, ma non fa alcun cenno al contenuto perché avevano fatto “giurin giurello” (una promessa tra bambini che non può essere confidata ad un adulto.
“Io ho apprezzato, ho detto bravissimo, è così che si fa, per rispetto tu hai fatto una promessa e la devi mantenere”, risponde la Giannone al figlio undicenne.
Il bambino però chiede alla mamma di poter recarsi una settimana al posto delle bimba, in maniera da farla restare di più con la madre “almeno posso fare in modo che il suo desiderio venga esaudito”. Ed ecco che ancora una volta i bambini insegnano agli adulti, sono proprio i bambini che danno un vivo segno di essere puri, onesti, saggi, di grande sensibilità, cuore e immensa maturità. La Giannone aggiunge “io credo che dai nostri bambini dobbiamo imparare, penso che possono soltanto insegnarci, sono loro che insegnano a noi”, diversamente in ambito giudiziario di tutto ciò non se ne tiene conto, nonostante la legge sia più che precisa.
“Capisco le leggi, comprendo che esistano e che vanno rispettate, sono figlia dell’Arma, mi è stato insegnato per tutta la vita che la legge è legge, ma si può contestare, si può lottare perché venga modificata, soprattutto quando si tratta di questioni che riguardano l’animo, il cuore, il sentire, soprattutto per quando riguarda i bambini. Per me quella legge deve essere messa da parte – sottolinea la deputata – la prima cosa che bisogna fare è ascoltare, prendere atto di quello che è il desiderio di ogni bambino, rispettare quel desiderio e l’adulto deve imparare a fare un passo indietro perché è più importante la vita di suo figlio che la propria”.
Da madre lo avrebbe fatto commenta la Giannone, anche se dovesse soffrire lei stessa ed raccomanda “cerchiamo di imparare da loro, continuiamo a combattere e puntiamo principalmente sull’ascolto di questi bambini, dei nostri figli e sul prendere in considerazione ogni cosa che loro dichiarano”.
A conclusione dell’intervento la deputata ci tiene a far rappresentare alle mamme che possono continuare a fare affidamento su lei “anche se non sarò in Parlamento e per quello che è possibile sarò disposta ad essere d’aiuto per ogni bambino, bambina, ragazzino e ragazzina che avrà bisogno di essere sostenuto e di avere giustizia”. Termina il suo intervento all’evento alla Camera con qualcosa che era inevitabile sentire dopo tutto il lavoro svolto, tutte le storie drammatiche e devastanti ha trattato “ sono proprio stanca di vedere certe cose, non le accetto più, quindi forza a noi, forza voi” e sollecita l’unione tra tutti.
A conclusione dell’evento la Ascari informa che tutti gli spunti, tutti gli interventi, i miglioramenti, tutti i confronti, tutto quello che non funziona sarà raccolto per essere trasformato in fatti concreti.
“Bisogna che le Istituzioni ascoltino chi può dare un contributo concreto, gli avvocati, i magistrati, tutte le persone competenti; le mamme, i genitori che vivono in prima persona possono essere i migliori legislatori del legislatore, possono aiutare a far emergere cosa davvero non funziona”, commenta la Ascari. L’invito è informare quanto è emerso anche in questo evento alla Camera “per darlo in dote ai nuovi parlamentari e trasformarli in fatti concreti”. E’ proprio la Ascari ad aver depositato una proposta di legge unitaria votata in commissione giustizia che è pendente.
Di Giada Giunti