“Serve banca dati delle case famiglia, Lamorgese non risponde sui prelievi dei minori, riproverò” così dichiarava alla agenzia Dire il 6 aprile scorso l’onorevole Laura Cavandoli (Lega), presidente alla camera dei Deputati della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Sono arrivare le risposte?
La parlamentare Cavandoli alla luce di quanto è drammaticamente emerso anche in commissione in questi anni sugli allontanamenti dei figli dai genitori, soprattutto alle mamme accusate di Pas (sindrome di alienazione parentale), si chiede se sia di interesse della Ministra Cartabia “l’inchiesta di ‘Angeli e Demoni’, i tragici fatti di Bibbiano con protagonisti bambini allontanati ingiustamente dalle famiglie”.
E’ inaccettabile l’indifferenza dimostrata dalla Cartabia – sottolinea con forza la Cavandoli – alle richieste della commissione parlamentare di inchiesta sugli allontanamenti dei minori di audirla per parlare delle modalità di allontanamento dei minori, delle numerose vicende di separazioni contestate e ingiustificate, di una giustizia troppo lenta per bambini a volte molto piccoli che si trovano a crescere senza la propria famiglia perché un giudice dispone un rinvio di udienza”. Sono dalla parte dei bambini, conclude la Cavandoli.
La Cartabia dall’ inizio del suo insediamento riceve costantemente e soprattutto dalle mamme vittime di violenza domestica ed istituzionale numerose segnalazioni, richieste ispettive; depositano numerosa documentazione, esposti contro magistrati, ma sembra non abbiano avuto nessuna conseguenza. Nonostante anche la Cassazione si sia più volte espressa, come pure il 24 marzo scorso con l’ordinanza 9691/2022 (i prelievi coatti sono “fuori lo stato di diritto”) i prelievi continuano inesorabilmente, mentre rovinano vite di innocenti bambini, nel silenzio istituzionale.
La deputata della Lega, prosegue nella nota che vengono prese “decisioni giudiziarie a volte pilatesche senza che sia instaurato un vero contraddittorio e spesso – e sottolinea con determinazione e chiarezza – senza nemmeno ascoltare i minori ultra dodicenni. Il disinteresse nei confronti della commissione fa pensare che le materie oggetto di indagine non fossero di suo interesse.
Al di là della carenza di senso delle istituzioni, i bambini sono il nostro futuro e devono vivere con la mamma e il papà, mentre lo Stato deve occuparsi di prevenire e superare eventuali disfunzioni nella famiglia, considerando l’allontanamento l’estrema ratio” conclude la presidente Cavandoli che si aspetta azioni concrete soprattutto dalle Ministre Lamorgese e Cartabia.
Un lavoro determinato e concreto fatto nella commissione presieduta dalla Cavandoli (in una anno e mezzo circa), molte mamme sono state audite chi pubblicamente chi no, esperti, professionisti, magistrati, avvocati. Sono state ascoltate numerose registrazioni audio video di prelievi violenti, bambini che urlavano disperati, maltrattamenti, vessazioni, ritorsioni, maltrattamenti, minacce, aggressioni ed altro.
Sono emersi numerosi dati impressionati, come pure è emerso che la maggior parte delle mamme che hanno avuto il coraggio di denunciare l’ex marito/compagno, hanno subito l’allontanamento dei propri figli.
Le segnalazioni che arrivano anche alla associazione Verità Altre di cui sono vicepresidente, confermano che molti genitori non sono a conoscenza della costruzione e delle attività di questa commissione d’inchiesta, per cui i genitori se ritengono di aver subito un allontanamento ingiusto, possono scrivere a questo indirizzo https://scrivi.camera.it/scrivi-advanced?dest=commissione_affidominori (verrà inviata dall’indirizzo email della Camera dei Deputati al vostro indirizzo email una email di conferma dell’invio effettuato per terminare correttamente la procedura, altrimenti sarà nulla).
Sembra che nel 2011 emergessero dati in cui si parlava di 20 mila bambi allontanati dalle famiglie, un giro di affari da un miliardo di euro considerando che già in quell’anno venivano erogati dagli 80 ai 120 euro al giorno a bambino. Ed ancora nello stesso anno si parlava di oltre 1800 strutture sparse in tutta Italia.
Oggi ancora non vengono forniti dati ufficiali, come mai? perché chi dovrebbe rispondere non risponde?
L’unico dato certo fornito il 19 novembre 2019 (12 mila i bambini allontanati dalle famiglie da gennaio 2018 a giugno 2019) dal Ministero della Giustizia è di 23 bambini allontanati dalle proprie famiglie ogni giorno. Ciò vuol dire, conti alla mano, che 23 bambini allontanati al giorno sono 8.395 l’anno, un dato allarmante.
Non è concepibile che su un tema così delicato non si abbiamo dati ufficiali, tra l’altro costantemente richiesti anche negli anni precedenti.
E, quindi, partono le ipotesi, c’è qualcuno che parla di 6 mila case famiglia dislocate in tutta Italia, alcuni 4 mila. Se ipotizziamo 6 mila case famiglia con 12 bambini collocati fanno 72 mila bambini allontanati, un dato che se fosse confermato sarebbe devastante. Oggi le rette della casa famiglia vanno dai 100 ai 400 euro al giorno, quindi facendo una media di 150 euro al giorno a bambino sono 4.650 euro al mese a bambino (400 euro per 31 giorni, sono 12.400 euro al mese, per 12 mesi, fanno più di 148 mila euro all’anno), ecco perché si parla di un giro d’affari (sulle lacrime dei bambini) dai 5 a 9 miliari di euro l’anno.
Quindi, quanto interesse c’è da parte delle Istituzioni a controllare l’operato dei responsabili ed operatori delle casa famiglia, come vengono erogate le rette, come sono le condizioni delle strutture, come vengono tenuti i bambini, quanti bambini sono stati allontanati, peraltro in maniera violenta, violando tutte le normative nazionali, sovranazionali, le convenzioni europee, la sentenze ed ordinanze della Suprema Corte di Cassazione, le disposizioni del Grevio, del Parlamento europeo, Ue, etc. ?
Quante casa famiglie esistono in tutta Italia, quanti bambini risultano fuori dalla loro famiglia, quali e quanti controlli vengo fatti all’interno delle case famiglia? ci sono telecamere all’interno, chi è il controllore? Queste domande hanno risponde più che negative, altre non hanno risposte.
Ebbene, l’onorevole Laura Cavandoli è chiara, servono dati certi, attaccata anche la Cartabia ed attende delle risposte, senza “dimenticare” che è pur sempre il ministro della giustizia alla quale “tremano i polsi e le vene”!
Alle mamme è stato strappato il cuore!
Di Giada Giunti