Il 6 Agosto, presso la Galleria Esse&rrE, nella splendida cornice del Porto Turistico di Roma, dove gli yacht fanno da contorno all’arte, c’è stato il vernissage della mostra “Interazioni” con artisti eccellenti come Ornella De Rosa, Samuel Di Mattia, Rita Lombardi, Federica Marin, Mirella Scotton e la scultrice Elena Modelli. L’esposizione curata da Fabrizio Sparaci con la scelta degli artisti da parte della direttrice artistica Alessandra Antonelli che ha saputo convogliare in un’unica attività espositiva artisti dalla elevata attività pittorica e scultorea.
Ancora una volta la Galleria Ess&rrE, in questa ennesima iniziativa, dall’inaugurazione del 2017, ha saputo mescolare arti come pittura e scultura in un intrecciarsi di bellezza e splendore. Con l’abile maestria della direttrice artistica, ha saputo amalgamare perfettamente sei stili completamente diversi, dalla figurazione alla pop art, dalla fotografia digitale alla scultura e dalla paesaggistica all’astrattismo geometrico. La Galleria è solo una delle attività della Casa Editrice che si occupa di arte da più di trent’anni, anche attraverso la pubblicazione del famoso “Annuario d’Arte Moderna artisti contemporanei”, un volume con più di mille artisti recensiti, in collaborazione con le più importanti gallerie nazionali. Da dodici anni editano la rivista bimestrale Art&trA e dal 2019 hanno lanciato il format televisivo “Laboratorio AccA”.
Il curatore della Galleria, Roberto Sparaci, in merito a questo evento ha commentato «Siamo stati subissati da richieste, da chiamate e da visite soprattutto di tantissimi collezionisti che hanno voluto rendere omaggio appunto a quello che è stato il nostro lavoro complimentandosi per la scelta della qualità pittorica delle opere. In questo caso abbiamo voluto dare quanto più spazio possibile temporale a questi sei artisti di assoluta qualità».
Il concetto di “Interazioni” è dato dal processo in cui due o più oggetti agiscono uno con l’altro, in questo caso abbiamo sei artisti che attraverso le loro opere compiono un percorso ben amalgamato fra loro. Sei filosofie diverse, sei stili diversi, sei tipologie di materiali diversi, ma con un unico filo conduttore, meravigliare lo spettatore. Che la mostra venga visitata da destra a sinistra o da sinistra a destra, il risultato non cambia, sono le emozioni quelle che parlano per noi.
Iniziamo il nostro percorso con quello che c’è di più coerente come la geometria che inserita in un contesto astratto, nasce la pittura di Rita Lombardi, romana, laureata in matematica, che dipinge forme geometriche con forme delimitate e nette nelle quali si denota al primo sguardo la tridimensionalità. I colori sono nitidi e luminosi e giocano un ruolo fondamentale nella pittura della Lombardi, in quanto rivestono sia un ruolo simbolico che costruttivo e vengono scelti in base ai principi della cromoterapia. Un quadro della Lombardi nasce solo dopo un intenso lavoro che passa dalla scelta delle tele alla qualità dei colori usati. Fra le sue opere in esposizione la “Scacchiera di Fibonacci” nella quale ha dipinto una scacchiera che ha ideato dividendo i lati della tela, secondo i primi numeri della successione di Fibonacci.
Abbandoniamo per un momento l’acrilico per passare alla pittura ad olio di Mirella Scotton, veneta, dipinge sin da bambina, coltivando la passione per la storia dell’arte trovandovi motivi di riflessione e approfondimento. Predilige i temi della laguna veneta dov’è nata, gli scorci fluviali dei fiumi ritratti delle persone colte nell’atto di compiere semplici azioni di vita quotidiana sono diventati progressivamente più intimi e informali. Magiche atmosfere soffuse di nostalgia, i paesaggi della Scotton raccolgono tutta la suggestione di una realtà naturale impressa nella mente e nel sentimento di chi osserva. Nella sua esperienza artistica, per alcuni anni si è dedicata alla decorazione della ceramica.
Continuando nella nostra visita, incontriamo le ceramiche di Elena Modelli, scultrice e ceramista di Imola, con una lunga storia di educatrice d’infanzia. Un ruolo che le ha consentito di esplorare gli aspetti più genuini dell’animo umano che caratterizzano l’infanzia. E’ da li che bisogna partire se si vuole cogliere la poetica e l’estetica nel lavoro di questa scultrice. Il suo universo artistico è in continua effervescenza, che le permettono di creare variopinti e scintillanti cavallette, coccodrilli, scimmie ed elefanti, creature grottesche dall’espressività possente quanto dal piglio affatto rassicurante, che vanno ad aggiungersi a un universo idilliaco fatto di prati fioriti, coloratissimi insetti e figure mitologiche.
Dalla scultura passiamo alla fotografia, con le opere di Federica Marin, architetto e fotografa d’arte friulana. Artista poliedrica che attraverso i suoi studi e le sue esperienze lavorative e di viaggio è riuscita a creare l’essenza che l’ha portata con il tempo ad essere fra i migliori artisti di fotografia digitale. Tramite attenti scatti fotografici e della loro rielaborazione in post produzione, l’artista compie una sorta di trasfigurazione dell’immagine colta dal paesaggio, sia naturale sia antropizzato. Gli elementi visivi compongono ritmi autonomi dal reale fino a sfiorare l’astrazione e le fotografie sembrano impregnate di sostanza pittorica.
Successivamente alla fotografia troviamo un giovane artista, Samuel Di Mattia, nato in Francia, che proietta lo spettatore in una tipologia di arte più contemporanea, difatti la sua impronta artistica nasce da un mix di generi e influenze, da Basquiat al Pop di Andy Warhol, passando per la street art di Banksy. Le sue opere come quelle esposte, sono sempre a carattere socio-politico, dove in alcune il messaggio è più immediato, in altre meno, ma ognuna è lasciata a libera interpretazione del singolo fruitore. I colori luminosi ed energici sono fondamentali affinchè lo spettatore ne possa godere appieno e ne sia emozionalmente coinvolto.
Per chiudere questa emozionante mostra, incontriamo Ornella De Rosa, bresciana, artista completa, maestra dell’arte figurativa che attraverso la sua abilità tecnica e alla sua capacità di percepire le pulsioni emotive profonde dei soggetti raffigurati, tende verso l’iperrealismo. I dipinti in mostra per “Interazioni” sono degli inediti dove ancora una volta l’artista attraverso il gioco di colori su tonalità marcate e precise, vuole instaurare un dialogo intimo e profondo con i propri spettatori. La conoscenza delle tecniche dei maestri del passato, consentono all’artista di mantenere una vocazione di continuità, pur sviluppando il suo inconfondibile stile.
Agostino Fraccascia