Alla luce di quanto in Formula 1 da tempo ormai si sta ripetendo, non sembra esserci soluzione nel comparto Ferrari diversa da quella dell’ormai delineata inamovibilità delle risorse umane che attualmente gestiscono le decisioni del muretto. Sono in effetti i responsabili della gestione di corsa all’ interno del box che per una serie di sfortunate circostanze, non riescono a mettere insieme le giuste decisioni per vincere le gare che alla vigilia sembravano dominare.
Scrivendo questo articolo dall’Isola d’Elba dove tutto ricorda il Grande Corso, non si può non far riferimento agli insegnamenti che Napoleone ha lasciato alla storia dopo più di venti anni di vittorie. Non soltanto Napoleone mandava a casa i suoi generali sfortunati ma il radicato principio che la ‘sfortuna “ del presente si ripetesse anche nel futuro, aveva ottimizzato in lui la possibilità di avvalersene.
Così Napoleone – A conclusione della vittoriosa battaglia di Ulma nel 1805, Napoleone nella quale aveva abilmente accerchiato e costretto alla resa l’ esercito austriaco molto più numeroso e armato del proprio, ascoltò le parole del perdente generale in capo austriaco Carl Mack che si arrese a lui definendosi “sfortunato”. Dopo di che Napoleone gli rispose con queste parole: “Restituisco allo sfortunato Generale la sua spada e la sua libertà insieme ai miei ossequi da portare al suo Imperatore”. Ma Francesco I di Asburgo che era tutt’altro che uno sprovveduto, memore che anche nel passato lo stesso Gen. Mack aveva subito la medesima sorte nel 1798 nella campagna d’Italia a difesa della Repubblica romana, ben pensò di non essere generoso come Napoleone, sbarazzandosi con il carcere del negativo influsso di un generale “tanto bravo” ma sfortunato.
La storia è maestra di vita – La storia insegna che se la Ferrari in F1 vuole riacquistare la probabilità di correre per la conquista del campionato del mondo, non può non prescindere da un radicale cambio dei responsabili dei vari settori tecnici che dal muretto condizionano in sconfitte le favorevoli premesse esistenti prima delle gare. Inoltre tutto il quadro tecnico è aggravato dall’eccessivo numero dei destinatari ai quali dalla Sede centrale sono indirizzate in via telematica le informazioni del simulatore utilizzate per le loro decisioni. Per meglio comprendere come si evolverà la situazione se non saranno sostituiti questi personaggi, merita aggiungere sui comportamenti umani che quando per una ragione qualsiasi, incapacità o “ sfortuna “ a cui i perdenti attribuiscono il loro risultato, le previsioni si rivelano fallimentari. Il fatto più deleterio è che questi stessi sono convinti che il loro comportamento sia stato giustamente improntato alla vittoria e quindi la prossima volta così com’è avvenuto per il Generale Mack, adotteranno il medesimo schema mentale.
Al muretto – Venendo all’atto pratico del Box (e oltre) della Ferrari, sono proprio i responsabili di tattica e strategia coloro a cui sfugge e continuerà a sfuggire nel futuro la vittoria e che pur con tutte le migliori intenzioni, continueranno a seminare errori simili per incapacità di prevedere le mosse delle altre squadre o compiendo errori tecnici di sorta sui tempi e sulle qualità delle gomme più idonee in quelle circostanze. Poi all’interno del box vi sono uomini addetti al cambio gomme che o prima o dopo durante la gara si fanno sfuggire di mano ciò che occorre per non far perdere al pilota l’ attimo fuggente; inoltre tutto il quadro tecnico anziché diretto da una sola persona come ad esempio in Red Bull, è aggravato dall’ eccessivo numero di personale per ogni mansione, utilizzato per prendere le relative decisioni di settore che alla fine si rivelano perdenti. A quanto è dato sapere si tratta di un numero eccezionale di operatori dietro il muretto che oltre tutto dalle retrovie di Maranello riceve a getto quasi continuo dati dal simulatore; dati e dati e dati, che molto probabilmente provocano il micidiale “incartamento” con informazioni ad oltranza che vengono fornite anche se non richieste e che pertanto creano paradossalmente confusione anziché chiarezza.
Conclusione – D’ altra parte è evidente che se le disposizioni di gara non sono espresse da un solo responsabile che tiene soltanto conto dei consigli ricevuti per poi disporre autonomamente, come in Red Bull, la confusione regna sovrana in quanto ognuno decide con il paraocchi del proprio settore senza tener conto di quello degli altri. Finora in Ferrari gara dopo gara, è avvenuto il contrario di quanto era atteso. Questo significa non aver capito ciò che non ha funzionato, imputando alla sfortuna i mancati successi; per cui la prossima volta è molto probabile che le cose andranno nel medesimo modo. “ E le stelle stanno a guardare“.
Alberto Zei