AGI – È stato circoscritto il vasto incendio divampato mercoledì sera a Pantelleria, alimentato dallo Scirocco che fortunatamente ha spinto verso il mare le fiamme. Restano alcuni focolai su cui si continua a operare, spiega la Protezione civile regionale, che propende per la pista dolosa, con l’individuazione di almeno due punti di innesco.
“Se qualcuno sa parli, perché questo scempio è una ferita per tutta l’isola”, è l’appello del Comune. Il rogo ha costretto alla fuga in mare di decine di persone con l’evacuazione delle abitazioni di turisti eccellenti, come quelle di storici frequentatori della Perla nera del Mediterraneo quali Giorgio Armani in contrada Gadir.
Diversi hanno trovato rifugio nelle proprie imbarcazioni, alcuni sono stati ospitati nello yacht Armani. Bruciate alcune strutture in legno, ma nessun danno alle persone, viene spiegato sempre dalla Protezione civile siciliana dopo che all’alba sono partiti per l’isola delle Egadi canadair e altri velivoli del Corpo forestale, mentre da Trapani è salpata una nave per trasportare altri mezzi per terminare le bonifiche.
Persone sono state recuperate con le unità della Guardia costiera, le stesse che avevano evacuato una trentina di persone che si trovavano in contrada Gadir.
“È un tipico scenario da incendio doloso”, conferma ad AGI il capo della Protezione civile siciliana, Salvatore Cocina, “mi dicono che è stato appiccato in più punti contemporaneamente, e nel tardo pomeriggio, quando con l’avvicinarsi del buio i canadair non possono operare. Siamo nella zona nord occidentale dell’isola, e il vento di scirocco per ore spinge le fiamme verso il mare. Il Parco non corre pericoli. Qualche tettoia o portone in legno si è incendiato, ma le case in muratura non hanno nulla da temere. Intanto sono partiti sul traghetto della Siremar, ritardato dalle 23 a mezzanotte, mezzi e unità dei vigili del fuoco, della forestale, volontari, che si aggiungono alle risorse che già operano sul posto”.
Afferma il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Vittorio Campo: “Le persone che sono state fatte evacuare stanno bene, c’è stata più che altro molta paura. Con la luce si potranno adesso valutare i danni efettivi subiti dalle case lambite dal fuoco e quelli alla vegetazione, che gia’ si vede sono ingenti”.
Secondo quanto ricostruisce la Protezione civile regionale, la segnalazione d’incendio a Pantelleria è arrivata in sala operativa alle 20.10 di mercoledì sera, trasmessa dal Corpo forestale che ha chiesto il supporto del Drpc Sicilia. L’incendio di vegetazione è partito in almeno due punti sul versante nord est dell’isola, contrada Gadir e vicine, ed era alimentato dal vento di scirocco.
Diverse tettorie in legno e gazebo di ville e dammusi sono stati distrutti dalle fiamme. Sul posto sono presto arrivati uomini e mezzi dei vigili de fuoco, Corpo forestale regionale, volontari di protezione civile, carabinieri e personale del Comune. Le unita’ forestali hanno operato sul versante nord della Cuddia di Gadir. Mentre sul versante mare hanno operato i volontari di protezione Civile del locale Gruppo Comunale.
A mezzanotte sono partiti dal porto di Trapani mezzi antincendio boschivo di vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile. Intorno alle 5 è giunto il primo canadair e gli eicotteri regionali. Il vento è nel frattempo diminuito di intensità e il rogo non ha interessato la parte boschiva del parco nazionale. “Dopo ore di interventi, trenta persone evacuate e a cui si è trovata sistemazione per la notte, dobbiamo dire un grazie a vigili del fuoco, Protezione Civile, Corpo Forestale, Croce Rossa, Capitaneria di Porto, carabinieri, crabinieri forestali per lo sforzo messo in campo. Solidarietà a quanti hanno subito danni e choc e sono dovuti evacuare da Gadir, biasimo e infamia per chi ha fatto tutto questo. Presto ci apparirà chiara tutta la devastazione e i danni fatti”.
“La situazione è circosritta ed è migliorata. Ci sono ancora dei piccoli focolai e si spera che il vento non li alimenti ulteriormente“. Lo ha detto all’AGI il sindaco Campo. “Le persone che sono state fatte evacuare stanno bene. Solo più tardi si potranno valutare i danni efettivi subiti dalle case lambite dal fuoco e quelli alla vegetazione, che già si vede sono ingenti”.
Piero Santarelli