AGI – La direzione regionale del Pd Sicilia, al termine di una lunga riunione che ha preso atto della rottura del M5s, ha ribadito “il sostegno e la piena fiducia a Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione per la coalizione progressista. La scelta approvata con le primarie e sostenuta da tutto il Partito Democratico non è minimamente scalfita dal comportamento di forze politiche che invece di supportare un percorso di grande cambiamento hanno deciso di tradire il voto di migliaia di siciliani. Cara Caterina – si legge nel documento finale – il popolo del Partito democratico ti chiede di continuare insieme per la Sicilia”.
Nell’appello contenuto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità la Direzione regionale del Pd Sicilia, alla presenza anche del vice segretario nazionale del Partito democratico, Peppe Provenzano, ha chiesto all’europarlamentare Caterina Chinnici, candidata presidente della Regione siciliana, di andare avanti.
Chinnici, prima della Direzione, aveva parlato di “scenario stravolto” che aveva cambiato tutto e che imponeva una “riflessione”. “In questo momento delicatissimo, dopo la scelta scellerata del Movimento Cinque Stelle – ha detto il segretario regionale Anthony Barbagallo nel corso del suo intervento – è fondamentale manifestare il nostro sostegno e la nostra convinta vicinanza a Caterina Chinnici affinché prosegua assieme a noi il percorso intrapreso”.
La Direzione, che si è protratta per oltre 4 ore, è stata aggiornata a oggi sulla piattaforma Zoom alla presenza del segretario nazionale Enrico Letta, per proseguire i lavori per l’approvazione delle liste a livello provinciale per le prossime elezioni regionali.
il sottosegretario di Stato, Vincenzo Amendola, ha definito lo strappo del M5s “uno dei più grandi tradimenti, non solo al Pd e all’accordo, ma a decine di migliaia di elettori“. “È successo in poche ore, ma questo ci dice anche la credibilità della politica oggi. Siamo stati insieme all’opposizione contro un cattivo presidente di Regione e si straccia l’accordo in questo modo. Penso sia un errore politico e uno sgarbo a quelle persone che credono nel cambiamento in Sicilia” ha detto.
Giuseppe Conte ha accantonato perfino la sottosegretaria Barbara Floridia (che lo stesso Conte aveva schierato nelle primarie) a vantaggio di Nuccio Di Paola, capogruppo all’Ars. “Alcune settimane fa – ha detto Conte – ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie”.
Dal Partito democratico, però, a giudizio dell’ex premier, “ancora una volta non sono giunte risposte adeguate”. Cosicchè, “siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste”.
La coalizione progressista vede scorrere i titoli di chiusura del proprio cortometraggio, sotto gli occhi strabiliati e delusi di chi aveva votato alle primarie. Servirebbe un epitaffio, ma non c’è neanche l’onore delle armi per i protagonisti di un disastro. Arriva la beffa, invece: “Pd e M5s vanno separati? Bene – ha detto il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè – la vittoria è abbastanza facile a questo punto“.
Luca Monti