Nella splendida cornice del Porto di Ostia, a due passi dalle rovine di Ostia antica, si chiude il tour estivo della collezione “Manhattan Transfer” di Cristoforo Russo. Collezione, che ricordiamo prende il nome dall’omonima mostra di dipinti e disegni eseguiti dal 1988 al 1992 da Renzo Vespignani durante un suo soggiorno a New York. Lo stesso traeva spunto dal romanzo “Manhattan Transfer” di John Dos Passos, preceduto a sua volta dal gruppo jazz statunitense “The Manhattan Transfer”.
Dopo l’enorme successo della mostra personale svoltasi a maggio nella Galleria di Santa Maria dei Miracoli a Piazza del Popolo, recensita dal Prof. Rosario Pinto, “Manhattan Transfer” continua il suo percorso esponendo, nella Galleria di Interart, in questa fine estate 15 opere.
Il progetto “Manhattan Transfer” si basa sulla fusione fra le maschere della commedia italiana e le maschere dell’oriente, dell’occidente e dei supereroi. È un connubio che mescola le varie età, dal bambino all’età adulta, oltre ad essere un’unione fra vari generi. Questa collezione è nata durante la pandemia, su ispirazione del figlio dell’artista che voleva i disegni dei supereroi, da qui nasce l’idea di collegare quadri di artisti famosi e rieditarli in una veste diversa attraverso l’uso delle maschere. I quadri che sono alla base del progetto vengono recuperati dai mercatini piuttosto che dalle opere gettate nella spazzatura, rielaborati e create le opere d’arte che solo Cristoforo Russo, sa fare.
“Manhattan Transfer” è un progetto in evoluzione non soltanto dal lato puramente pittorico che lo contraddistingue, ma anche dal lato collaborazioni che si sono venute a creare da quando è stato presentato al grande pubblico. L’arte pittorica si sposa bene e trova un nesso perfetto con tutte le altre forme d’arte che conosciamo. Questa collezione, in modo particolare, è un’esperienza importante da vari punti di vista, perché oltre a segnare una sorte di ponte di collegamento fra le due sponde dell’atlantico costituisce un nesso fra i vari linguaggi espressivi propri della comunicazione.
Cristoforo Russo è molto amato dal pubblico e dalla critica, vogliamo ricordare un celebre interpretazione del noto Critico d’Arte, Prof. Rosario Pinto «Questo pittore mette in atto un’operazione profondamente intelligente nel proporci la lettura meterica del reale. Se da un lato oggi la nostra visione del reale è spesso irretita dalla cultura dell’illusionismo visivo, dall’altro Cristoforo ci porta a contatto con la realtà delle immagini e delle figure con un addensamento di impasto meterico. Le sue opere esprimono la concretezza oggettuale delle cose, inteso come contatto immediato e pregnante con la loro sostanza visibile e plastica».
Agostino Fraccascia