Un viaggio filosofico ed emozionale tra storie di materia, note di colore e armonia dei sensi, questo è lo spirito della mostra bipersonale “Tra filosofia e Materia”. A confronto due straordinari artisti contemporanei, Enrica Capone e Walter Marin. I due artisti sono stati scelti fra molti artisti che hanno partecipato, vincendo il Premio Purificato.Zero, organizzato nella cornice del Palazzo Rospigliosi Colonna di Zagarolo. Il riconoscimento è stato assegnato ai due artisti che si sono maggiormente contraddistinti artisticamente. Conosciamo meglio i due artisti, protagonisti di questa mostra.
Enrica Capone, architetto dal 1970, la sua ricerca si evolve verso la sperimentazione delle possibilità espressive della materia: impasti di sabbie di quarzo, di deserti, di vetro, lamine di piombo e di rame, fili orditi nella tela. Un mondo plastico pittorico che spazia dal figurativo all’informale e rivisita il mito e le antiche tecniche.
La stessa Enrica della sua arte afferma «L’uso delle materiali antichi come i pigmenti puri, la colla di coniglio, il gesso di Bologna donano un significato diverso all’opera. La materia è forma ed è colore non è imitazione, la pittura dall’immaginazione diventa realtà, le mie immaginazioni, i miei sogni, le cose che penso si concretizzano ed è questo che mi piace nell’uso dei materiali, mescolo i pigmenti con le sabbie di quarzo, sabbie di vetro, ossido di alluminio, a volte lamina di piombo. Amo lavorare con la materia, poi però in alcuni punti uso l’acquarello, che non è materia, è trasparenza. Le mie opere nascono dal caso, lascio che le cose avvengano, metto in moto e vedo quello che succede, quindi è anche il caso che genera la bellezza, poi chiaramente decido quando fermarmi».
Walter Marin, allievo di Emilio Vedova sperimenta diverse tecniche espressive, dal bianco e nero al colore, dalla grafica, alla pittura. La sua continua ricerca gli consente di spaziare dall’acquerello all’affresco a secco, all’olio su tela, cui si aggiunge l’uso di resine, stucchi, legni pregiati e dorature.
I temi e i soggetti delle opere del Marin sono legati a momenti della sua vita, che vanno dall’universo femminile, alla natura, allo studio dei grandi maestri del passato e alla musica (l’artista oltre che essere un appassionato, ricordiamo che è anche un ottimo musicista). In questa mostra, significative sono le tele con soggetti musicali. Luci e colori conquistano lo spazio compositivo e si adagiano come note in un pentagramma, dando via ad un’armonica sinfonia cromatica. Walter Marin con le sue tele, ci conduce ad una vasta esperienza sensoriale in quanto veniamo coinvolti in prima persona. Entrare nelle sue opere è riuscire a vivere un’esperienza non solo visiva, ma per certi versi anche uditiva ed olfattiva, in ogni quadro è in grado di far rivivere le sensazioni e le emozioni che prova il protagonista da lui dipinto. Sentimenti e sensazioni che andando nel profondo sono l’essenza di ognuno di noi.
Agostino Fraccascia