Competenza nei posti giusti, passione nel trovare e conquistare nuovi mercati, networking per fare squadra, infrastrutture e burocrazia efficienti e un Ministro del Commercio Estero che possa rappresentare e sostenere ai massimi livelli le istanze di un settore strategico per l’economia italiana dall’alto dei suoi 570 miliardi di euro, circa un terzo del PIL nazionale. Sono questi secondo Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, gli ingredienti per rafforzare e sviluppare l’export e il Made in Italy nel bel mezzo di una “tempesta perfetta” per l’economia italiana e mondiale. Ed è proprio per provare a tracciare una rotta nella tempesta e portare la nave sana e salva in porto che Zurino ha raccolto il 23 e il 24 settembre nella Quarta Edizione degli Stati Generali dell’Export a Ravenna alcuni dei principali protagonisti del settore: imprese italiane e internazionali, Pubblica Amministrazione, associazioni di categoria, istituzioni per fare il punto su sfide, prospettive e soluzioni per il Commercio Estero.
Una vera e propria “Cernobbio dell’export”, aperta dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che nella splendida cornice del Teatro Rasi ha ospitato diversi tavoli di lavoro che hanno affrontato, con l’aiuto di importanti relatori, tutti gli aspetti principali legati ad una tematica tanto complessa quanto fondamentale per le sorti dell’economia italiana. Dal valore della filiera alimentare all’importanza della formazione finalizzata a creare veri export manager, dalle prospettive dell’export italiano nel settore farmaceutico, allo stato delle infrastrutture funzionali al commercio estero, agli aspetti geopolitici, gli Stati Generali hanno raccolto le voci di chi opera sul campo ogni giorno. Tra i partecipanti ai lavori, Marcello Minenna (Direttore Generale Agenzia dei Monopoli e delle Dogane), Carlo Maria Ferro (Presidente ICE), Massimo D’Alema (Presidente Fondazione Italianieuropei), Stefano Cuzzilla (Presidente di Federmanager), Giordano Riello (Presidente Nplus), Matteo Marzotto (Presidente Fas International), Stefano Pontecorvo (H.E. Chief alla NATO), Umberto Vattani (Presidente della Venice International University), Beniamino Quintieri (Presidente Fondazione MASI).
A completare i tavoli di lavoro, alcune interviste che hanno visto Zurino dialogare con top manager e imprenditori di successo quali Andrea Benetton (Presidente Maccarese Spa), Ettore Prandini (Presidente Nazionale Coldiretti), Guido Ottolenghi (CEO de La Petrolifera Italo Rumena SPA), Eduardo Teodorani Fabbri (Senior Advisor e consulente WRM Group /Exor CNH), Katia Da Ros (Vice Presidente e Amministratore Delegato di Irinox) e Danilo Iervolino (Editore di L’Espresso e Forbes Italia). Hanno caratterizzato le due giornate di lavori il clima estremamente amichevole tra i partecipanti, quasi da club di appassionati ma al tempo stesso una grande attenzione ai contenuti, aspetti che Zurino ha voluto come caratterizzanti gli Stati Generali fin dalla prima edizione, nel nome di quel networking di stampo anglosassone funzionale a far accadere le cose e a trasmettere esperienze e competenze.
Il Forum Italiano dell’Export è infatti stato concepito come una piattaforma multicanale di confronto sul Made in Italy che ha immediatamente coinvolto alcuni tra i più rilevanti protagonisti nel panorama imprenditoriale ed istituzionale italiano ed estero. Nato dall’esperienza di Zurino nel mondo dell’import-export con la sua The One Company, il Forum punta a creare una stabile connessione tra imprese, istituzioni ed associazioni legate a vario titolo al mondo dell’export per far crescere ancora la quota del Made in Italy nel mondo.
Nel suo discorso finale Lorenzo Zurino ha ricordato i casi di successo e le opportunità di business nate dal Forum, l’importanza di presentare fisicamente un prodotto e un servizio a prescindere dalle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e lanciato un appello forte alla politica perché privilegi sempre la competenza specifica unita alla programmazione e alla capacità di fare sintesi tra istanze diverse.
Al Governo che verrà il compito di dare concretezza alle fondamentali istanze del Made in Italy ben rappresentate a Ravenna e che nel 2023 troveranno ancora ospitalità nella Quinta Edizione degli Stati Generali dell’Export sul Lago d’Iseo, in Piemonte.