La Sala Ammiraglia della Casa del Cinema prende il nome di “Sala Cinecittà”. La svolta, lungamente attesa, coinciderà con la prossima edizione della Festa del Cinema di Roma: la storica Sala Deluxe prende un nuovo nome e si candida ad essere un modello di qualità e un simbolo di quell’internazionalità che è da sempre caratteristica della “città del cinema”. Grazie all’intesa fortemente voluta da Zètema Progetto Cultura e sostenuta da Cinecittà, la sala principale della Casa del Cinema diventa così Sala Cinecittà sotto gli auspici di Roma Capitale.
“Si tratta di una tappa importante – dice il direttore di Casa del Cinema, Giorgio Gosetti – all’interno di un percorso che già oggi vede Cinecittà partner culturale attivo nella nostra programmazione e presente con molteplici attività. Del resto come si può pensare al cinema a Roma senza ricondurne l’immagine a Cinecittà? Nell’orizzonte strategico che in questi anni si è data la Casa del Cinema il nuovo nome della sua Sala Ammiraglia acquista un valore simbolico di grande risalto”.
Dotata delle più moderne attrezzature di proiezione digitale in 4K, dell’esclusivo sistema Dolby Atmos, ma in grado anche di garantire proiezioni in analogico 35mm, struttura multimediale per eccellenza, la nuova Sala Cinecittà garantirà come sempre 123 posti a sedere integrandosi agli altri schermi della Casa del Cinema e agli spazi espositivi adiacenti (intitolati ai maestri Amidei e Zavattini).
Creata nel 2004 da Felice Laudadio – primo direttore artistico di Casa del Cinema – a due passi da Via Veneto e all’ingresso della Villa Borghese, la sala venne realizzata grazie al contributo di partner privati come Deluxe e Cinemeccanica. Forte di una struttura unica nel genere, con le capriate a vista e un ambiente sonoro ottimizzato da Dolby System, non è soltanto la più nota delle tre sale di proiezione e dell’arena esterna della Casa, ma un piccolo gioiello di restauro e riconversione architettonica. Da oggi diventa anche il simbolo di un rilancio dello spettacolo cinematografico su grande schermo, vissuto come “emozione culturale” nel cuore della Città del Cinema.