AGI – I ministri con portafoglio, certo. Vuoi mettere. Quelli di prima fascia, ambitissimi, sempre, pur nel susseguirsi delle Repubbliche. Ma poi, alla fine, in politica conterà sì durare, come ha ricordato nei giorni scorsi un politico di lungo corso come Pier Ferdinando Casini, ma senz’altro, in primis, bisogna esserci.
E allora ecco che a ben guardare nel nuovo governo, guardando a quei ministri senza portafoglio sembra di scorgere l’abbozzo di ciò che per alcuni osservatori potrebbe essere una vera e propria ‘war room’ della premier.
Luca Ciriani, Nello Musumeci, Raffaele Fitto, Andrea Abodi e Eugenia Roccella, ruoli e profili che sembrano destinati a un tipo di rapporto che vada al di là delle loro specifiche competenze. Con una ulteriore inserzione, ma questa volta al di fuori delle stanze di Palazzo Chigi, dove pure sembrava attenderlo un ruolo di prima linea. Quella di Giovanbattista Fazzolari, senatore e strettissimo collaboratore di Meloni che potrebbe essere destinato a subentrare a Ciriani, ora ai Rapporti con il Parlamento.
Luca Monti