AGI – ‘Underdog’. È l’unica parola straniera che la premier Giorgia Meloni ha usato nel suo discorso per il voto di fiducia alla Camera dei deputati.
Ha parlato oltre un’ora ma non ha mai ‘ceduto’ a termini che non siano nel dizionario italiano. Solo ‘underdog’. Significa lo ‘sfavorito’, il ‘perdente’, quello che tutti considerano tale fin dall’inizio della competizione.
È usato soprattutto nello sport. L’atleta che entra in campo con poche possibilità di farcela. La parola è inglese, indicava il cane (dog) sconfitto in combattimento.
“Sono la prima donna incaricata come presidente del Consiglio dei ministri nella storia d’Italia, provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti – ha detto Meloni in Aula – Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog, lo sfavorito, per semplificare, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri e sottosegretari, con la fiducia e il lavoro dei parlamentari che voteranno favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”.
Nessun’altra parola straniera. Non ha nemmeno mai usato, nel corposo capitolo sul Fisco, l’espressione ‘flat tax’. Ha preferito ‘tassa piatta’.
Una scelta molto chiara, quella di ribadire la forza dell’italiano, rilanciata più volte, in passato, nelle aule parlamentari proprio da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia.
Una scelta che ha ricordato quando l’ex presidente Mario Draghi ebbe un moto di insofferenza per le tante parole straniere inserite in un suo discorso.
In occasione della visita al centro vaccinale anti Covid dell’aeroporto di Fiumicino, sbottò con ironia dopo aver infilato in rapida successione ‘smart working’ e ‘baby sitting’: “Chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi…”. E sorrise. Nella replica a Montecitorio, Meloni ha usato altre due parole inglesi per rispondere all’opposizione.
“Io non devo fare alcuna scelta. La mia scelta è difendere l’interesse dell’Italia. Non farò mai la cheerleader di nessuno” ha detto rispondendo alle accuse di scarso europeismo giunte dal Pd. Infine ha utilizzato un’altra categoria ben nota al mondo dei Social: ‘follower’, per rivendicare schiettezza e autenticità, al contrario di quelli che preferiscono “vedere quello che la gente vuole che si dica e dire quello”.