Un romanzo, un film e una canzone cosa hanno in comune? Nel caso del romanzo “Io sono l’abisso”, uscito a novembre 2020 entrando nella Top Ten dei libri più venduti, trattasi della conseguenza di un libro di successo. L’opera letteraria, scritta da Donato Carrisi, è diventata già un film di cui si sta parlando molto a pochi giorni dal debutto nelle sale, con omonimo titolo, scritto e diretto dallo stesso autore e prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra.
Il 4 novembre sarà la volta dell’uscita del singolo-canzone originale del film, “La mia queen”, interpretata da Shoker Mc, disponibile su tutte le piattaforme, mentre il 10 novembre il video della canzone avrà un’anteprima esclusiva su Sky Tg24 Web. “La mia queen” è stata scritta da Fabrizio Campanelli e Vito Lo Re, in collaborazione con Fabio Riccio e prodotta da Fabrizio Campanelli e Vito Lo Re. Il brano è prodotto per l’etichetta Candle Studio e distribuito da Artist First.
La collaborazione di Vito Lo Re con Donato Carrisi è un dato di fatto ed un elemento consolidato; infatti, per Carrisi, oltre a “Io sono l’abisso”, Lo Re ha composto le colonne sonore di “La Ragazza nella nebbia” del 2017 e “L’uomo del labirinto” del 2019.
Chi sono, Vito Lo Re e Fabrizio Campanelli, autori di questo brano? Vito Lo Re, compositore, direttore d’orchestra, autore di commedie musicali, orchestratore e arrangiatore, attività che lo hanno visto cimentarsi in vari generi musicali, lavorando con artisti come: Arisa, Edoardo Bennato, Mario Biondi, Max Gazzè, Gilberto Gil, Bobby Kimball, John Mahon, Nigel Olsson, Massimo Ranieri, Rhapsody of Fire, Toquinho, Davide Van de Sfroos e Amii Stewart. Fabrizio Campanelli, è autore delle musiche di numerose campagne pubblicitarie, documentari e film ed è stato più volte candidato al David di Donatello così come ai Nastri d’Argento.
“La mia Queen” fa parte di una colonna sonora atipica per Lo Re (pochi minuti tutti spalmati verso la parte finale della pellicola, ma essenziali per sottolineare scene topiche del movie). Vito Lo Re spiega su questa canzone: «Volevo scrivere un pezzo che si distanziasse dal resto della colonna sonora, che è strumentale e molto intimista. Doveva diventarne un po’ “l’anima nera”. Al contempo però doveva poter vivere di vita propria anche estrapolata dal film. Fabrizio Campanelli ha capito subito questa mia necessità, è entrato con entusiasmo nel progetto e “La Mia Queen” è il risultato. Fin troppo banale dire che ne siamo molto soddisfatti ma è così». Mentre Fabrizio Campanelli, ha sottolineato «Il mondo in cui si muove l’interprete è lo specchio delle relazioni in cui si riflettono gli opposti, l’abisso dell’anima come terra di contrasti che non ha vincitori né vinti, ma solo i toni lividi della luce dell’alba».
Eleonora Francescucci