La lettera della psicoterapeuta Baiocchi
“Alquanto bizzarro un Codice Etico che fa differenze di genere! Per la stessa violazione la Rai ha usato due pesi e due misure: inflessibile verso l’uomo, Memo Remigi, reo di aver palpato il sedere della Morlacchi e benevolo verso la Donna, Mara Venier, che qualche settimana prima aveva palpato in diretta TV il sedere di Biagio Antonacci.
Si tratta di una palese discriminazione verso l’Uomo, vergognosa e anticostituzionale (viola l’art. 3 della Costituzione Italiana “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di alcun genere”) consumata nella generale indifferenza. “Viviamo in un paese che combatte la discriminazione di cui è vittima la donna “continua Antonella Baiocchi “cavalcando un equivoco: considerare l’Uomo il nemico da combattere. Questa convinzione origina dal ‘dato di fatto’ di secoli di sottomissione verso la Donna, agita prevaletemente da “carnefici” di sesso maschile. Ma il vero Killer, in realtà, è scollegato dal sesso ed è culturale e riguarda Uomini e Donne: nel libro “la violenza non ha sesso” (2019, Alpes Italia Editore) lo chiamo “Analfabetismo Psicologico-Relazionale”, una sorta di Mentalita’ Tossica che induce persone di qualsiasi sesso, quando vengono a trovarsi in posizione di Potere, a gestire le divergenze prevaricando e agendo violenza sull’ interlocutore divergente in posizione di Vulnerabilità.
Il nocciolo della Violenza Relazionale è sempre stato questo, da Secoli.
Oggi che la Donna è un po’ più “libera di fare di testa propria” (un po’, è risaputo che c’è moltissimo da conquistare ancora ) è sotto gli occhi di tutti che anche lei, quando viene a trovarsi in posizione di potere (in tutti gli ambiti, compreso quello della coppia e della famiglia) prevarica e agisce violenza come l uomo fa da millenni!
È necessario evolversi e capire che il nemico delle donne e di qualsiasi altra categoria di vittime (persone di sesso femminile e maschile: minori giovani anziani, stranieri, di idee politiche religiose e sessuali diverse) risiede nella mentalità tossica di uomini e donne!
Se si approfondisse questa angolazione che sostengo da tempo, “la violenza Inclusiva di tutte le vittime indipendentemente dal sesso” (invece di discriminarla a priori sulla base di frammentarie informazioni) diventerebbe palese che essa non rappresenta in alcun modo una minaccia per la tutela della donna. Accettare che la violenza è bidirezionale e (che gli uomini possono essere vittime di carnefici uomini e donne e le donne possono essere vittime di carnefici donne e uomini )
● permetterebbe di porre fine alla discriminazione attuata nei confronti degli Uomini vittime di violenza domestica, oggi vittime di serie B per la tutela dei quali oggi lo Stato non spende un euro: i Centri Anti Violenza accolgono solo ed esclusivamente le donne, il 1522 non accetta di dare indicazioni su iniziative che mirano ad aiutare gli uomini;
● libererebbe ii paladini della Unidirezionalità della Violenza (prerogativa solo dell’uomo verso la donna) dal profondo imbarazzo che necessariamente provano davanti agli innumerevoli fatti di cronaca in cui il Carnefice è una Donna e la Vittima è un Uomo (o in cui una Donna è Vittima di un Carnefice Donna)
● ed impedirebbe l’attuazione di imbarazzanti comportamenti discriminanti come quelli riservati a Memo Remigi e Mara Venier facendo capire che non si combatte la discriminazione discriminando.
A nome di tutti i cittadini che, come me, hanno il coraggio di dissentire dal politicamente corretto se lesivo dei diritti delle persone,
chiediamo alla Rai
di rivedere la propria posizione e renderla equa e paritaria:
inflessibilità o perdono per entrambi i bravissimi professionisti coinvolti in questo medesimo incidente”
Per maggiori informazioni consultare: www.antonellabaiocchi.com ; www.laviolenzanonhasesso.com
Chi è Antonella Baiocchi?
Antonella Baiocchi è una psicoterapeuta esperta di violenza di genere, assessora alle Pari Opportunità nel Comune di San Benedetto del Tronto dal 2016 al 2021. La dottoressa contrasta il politicamente corretto e individua nella concezione di violenza unidirezionale la falla dell’attuale cultura della violenza.