Ladispoli, una delle città balneari più famose della costiera laziale, spesso set di film diretti da Roberto Rossellini, sabato 26 novembre fa da cornice alla mostra fotografica “Ladispoli d’aMare” del noto fotografo ladispolano, Jonathan L’Epée Urbani, nei locali del Six Loft. Dopo il successo social che lo ha contraddistinto negli ultimi anni e le diverse mostre effettuate in Italia e all’estero, l’artista specializzato in “paesaggistica”, torna ad esporre a Ladispoli, presentando una raccolta delle sue migliori fotografie del litorale della città. Sarà una giusta occasione per “gustare” dal vivo alcuni suoi scatti più famosi, che non saranno solo tramonti, ma anche varie tempeste e dettagli del lungomare ladispolano.
Conosciamo questo straordinario artista, nato in Svizzera da mamma italiana e da papà svizzero. Trasferitosi in Italia, proprio a Ladispoli, nel 2010 dopo aver vissuto fra Svizzera e Francia, ha lavorato incessantemente nell’ambito fotografico, fintanto che ha ottenuto con le sue foto collaborazioni importanti con brand nazionali ed internazionali, realizzando mostre significative, a Ginevra in Svizzera, a Ladispoli nel 2018 e a Grenoble in Francia nel 2022.
Jonathan, sei cresciuto fra la Svizzera e la Francia, quanto hanno influito queste due realtà nella tua arte? Sicuramente ha avuto un qualche impatto, il girare tra due paesi e culture diverse probabilmente influenza il modo di approcciarsi alle cose, da altri spunti e nuovi punti di vista. Essendo cresciuto comunque vicino alle montagne in contatto con la natura è sempre stato importante.
Come nasce la tua passione per la fotografia? La mia passione per la fotografia nasce sin da piccolo, mi madre era una grande appassionata di fotografia ed io ero un bambino molto curioso, spesso le rubavo la macchinetta per scattare foto durante le nostre vacanze, era qualcosa che mi piaceva, spesso scattavo foto ai paesaggi, all’epoca le macchinette non erano digitali; quindi, bisognava sviluppare i rullini e si arrabbiava perché c’erano troppe foto di paesaggi e non “foto ricordo” della famiglia! La passione per la (fotografia) paesaggistica e tramontistica è nata in modo naturale, non c’è un vero momento in cui ho deciso di dedicarmi ad essa, diciamo che è qualcosa che ha sempre fatto parte di me.
Se dovessi descrivere “cos’è per te la fotografia” cosa mi risponderesti? È una domanda su cui potrei quasi scrivere un libro! Cercherò di essere il più sintetico possibile! Diciamo che la fotografia, per me, per come la vivo io è la possibilità di intrappolare sensazioni, momenti, emozioni e immortalare tutto questo in uno scatto. Per me la fotografia deve essere un’immagine che parla e racconta, che racchiuda la magia o la storia di un momento e che riesca a trasmettere, qualcosa, possibilmente emozioni.
Come Monet che dipingeva paesaggi, noto che tra le tue immagini la “paesaggistica” fa da padrone, cosa ti ha spinto a dedicarti proprio a questo tema? Si è vero anche se ormai la tramontistica è diventata la parte predominante del mio lavoro, soprattutto sulla parte social. Questo tipo di fotografia nasce per me, come rimedio al caos della vita quotidiana, era il momento di “pausa” dove potevo tornare in armonia con la natura e con la realtà della vita. La tramontistica per me rappresenta davvero un momento per staccare da questo mondo frenetico.
Attraverso i tuoi scatti fotografici tendi più a “raccontare” per esempio un paesaggio o ad “esprimere” un’emozione che magari quel paesaggio dà? Diciamo che la volontà è quella di raccontare un istante, la sua bellezza e allo stesso tempo di condividere le emozioni del momento. Cerco sempre di mettere una mia impronta sullo scatto in modo tale da trasmettere un po’ di me in ogni mio scatto.
Per rendere ogni foto così emozionante, che a tratti sembra “in movimento”, che tecnica usi? Mi piace molto dare profondità e dinamicità nelle mie foto, per questo è essenziale studiare il posto e luogo e ottimizzare poi gli effetti ottici che si possono ottenere con le differenti lenti della fotocamera. Gioco molto con la geometria e con gli effetti ottici, mi piace molto e penso che dia un qualcosa in più allo scatto.
Parliamo dell’imminente mostra “Ladispoli d’amare”, puoi raccontare da com’è nata l’idea fino alla sua realizzazione? La mostra fotografica “Ladispoli d’aMare” nasce da una proposta fatta da Flavia Mantovan insieme al Six Loft di Ladispoli. Mi hanno contattato per sottopormi l’idea di una mostra che parlasse della città di Ladispoli tramite le mie foto. Dietro all’idea c’è un progetto più ampio quello di creare al Six Loft un luogo d’incontro per tutti gli artisti; infatti, saranno previste altre mostre dopo la mia, non solo di fotografia ma in tutti gli ambiti artistici. Per me è sempre un piacere partecipare a eventi che promuovono il territorio, visto che molto spesso Ladispoli e il suo mare sono le grandi protagoniste delle mie foto! Per questa mostra ho scelto un mix di foto che comprendessero il mare al tramonto, delle tempeste e dei dettagli vari che compongono il nostro litorale.
Concludendo, dopo la mostra che ti vede protagonista a Ladispoli, hai già altri progetti in programma, ti va di parlarne? Al momento ci sono vari progetti in via di sviluppo, un po’ per scaramanzia non ne parlo troppo, però posso solo dire che sicuramente le mie foto del mare di Ladispoli torneranno ad essere esposte in Francia e dovrebbero sbarcare anche oltreoceano nel 2023. Poi chissà vediamo dove mi porteranno i nuovi orizzonti!
Eleonora Francescucci