Giada Giunti, vicepresidente Verità Altre nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” pubblica un video su fecabook e tagga il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la ministra della famiglia, natalità e pari opportunità, Eugenia Roccella, il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, il presidente del Senato Ignazio La Russa. È proprio davanti alle sede del nuovo Governo che mamma Giada, da anni impegnata nella lotta contro gli allontanamenti dei figli soprattutto dalle mamme con le accuse di sindrome di alienazione parentale, che invita le Istituzioni ad un radicale cambiamento su questo fenomeno devastante che miete vittime, soprattutto tra donne e bambini.
“ E’ indubbio che la formazione sia fondamentale, è ovvio che alla base ci sia anche una questione culturale, ma molte volte sono proprio le normative nazionali, sovranazionali, le sentenze ed ordinanze della Corte di Cassazione, le indicazioni del Parlamento Europeo, del Grevio, della Ue ed altri organi ad essere violate”, così commenta mamma Giada nella giornata del 25 novembre.
E’ stato fatto un passo importante ritiene la vicepresidente di Verità Altre, anche da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori” alla Camera e dalla “Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere” al Senato. Sono stati consegnati al pubblico i dati sull’accertamento della violenza soprattutto istituzionale, ma non basta perché “ i dati sono generici”, afferma mamma Giada che aggiunge “ le mamme questo fenomeno lo raccontano da anni, adesso è verificato, ma ad essere accertato è anche chi ha violato le normative, chi ha deciso il prelievo coatto dei bambini, chi ha perpetrato violenza in ambito civile e penale; il giudice è peritus peritorum ed ha l’obbligo di accertare se vengono depositate false relazioni; non chiediamo la punizione di chi ha agito con violenza, ma chiediamo di fermare chi agisce violenza ben consapevolmente per evitare ulteriori femminicidi, figli sgozzati dal padri violenti (ricorda il caso del piccolo Daniele sgozzato e messo nell’armadio dal padre agli arresti domiciliari), i prelievi coatti dei figli dalle mamme”.
I decessi sono quasi sempre annunciati, i reati spia ci sono, quindi è fondamentale arrivare “prima”, perché quel “prima” salva la vita. “Non è vero che non veniamo credute, forse non ci volete credere, siamo stanche di sentire da settimane parlare di contrasto alla violenza sulle donne da chi ci fa violenza da anni la violenza nei tribunali, basta, agiamo ed impediamo altri decessi”, così conclude mamma Giada.