AGI – I vertici dell’Alleanza Verdi e Sinistra Italiana non sapevano nulla della vicenda legata alle cooperative di famiglia di Aboubakar Soumahoro. A dirlo, in diretta da Lucia Annunziata, sono Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Ribadendo che Soumahoro “non è coinvolto in nessuna inchiesta giudiziaria” e stigmatizzando i titoli di giornali che parlano di clan Soumahoro, Bonelli sottolinea che “si è garantisti con chi ha in corso procedimenti giudiziari, qui non c’è alcun procedimento”.
Poi spiega che “non eravamo a conoscenza di queste questioni prima della campagna elettorale. Non solo non eravamo a conoscenza, non lo erano nemmeno tanti sindaci e prefetti, presidenti del Consiglio, come quello che ieri ha ospitato qui”, sottolinea ancora Bonelli riferendosi a Giuseppe Conte.
Oltretutto, rincara il co-portavoce di Europa Verde. “Quando il 10 agosto abbiamo presentato la candidatura di Aboubakar, se qualcuno sapeva che c’erano circostanze che sconsigliavano quella candidatura avrebbe potuto dirlo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola Fratoianni: “Noi non abbiamo nulla da nascondere. Noi abbiamo eletto in parlamento 16 persone, vi posso raccontare la storia di tutti gli eletti di Sinistra Italiana. I partiti in questo Paese sono stati in questi anni l’oggetto di una continua delegittimazione”, ha aggiunto Fratoianni.
Una risposta indiretta a Elena Fattori, esponente di Sinistra Italiana e firmataria di una lettera di dieci esponenti SI: “Si è scelto un personaggio senza andare a vedere cosa realmente proponesse al di là di tutte le sue comparsate mediatiche”.
Con la lettera, spiega Fattori, “chiediamo che ci si interroghi sul futuro, di come vengono scelte le candidature: di quelle storie si sapeva tutto”. Se è vero che si sapeva tutto, si chiede però Bonelli, perché non lo si è fatto subito? “Quando abbiamo deciso di candidare Aboubakar Soumahoro era per la sua attività di attivista, facendo una operazione di apertura. Volevamo dare un segnale che i partiti non sono una cosa chiusa”, spiega l’esponente di Alleanza Verdi – SI: “Se qualcuno aveva cose così gravi da dire, lo poteva dire concretamente. Mentre in quei dieci giorni nessuno ha posto delle questioni. Soumahoro ha fatto delle battaglie riconosciute anche in Europa”, ricorda Bonelli. “Da questo punto di vista fare un processo ex post dicendo ‘voi lo dovevate sapere’ non è giusto”, conclude.