ROMA – Valorizzare all’interno del piano strategico della nuova PAC nazionale il reintegro della sostanza organica nel suolo mediante l’uso di compost derivato dal riciclo dei rifiuti organici e dei fanghi di depurazione e adottare un sistema di Carbon Credits anche per chi restituisce sostanza organica nel suolo, rendendolo più sano. È l’appello ribadito dal Cic (Consorzio Italiano Compostatori) in occasione della Giornata Mondiale del Suolo (5 dicembre), celebrata con l’annuale convegno ‘Dalla terra alla Terra’, giunto alla sua sesta edizione e realizzato in collaborazione con Re Soil Foundation.
Partendo dal tema del World Soil Day 2022 (“Soils, where food begins (Suoli, dove inizia il cibo)”) l’evento è stata occasione per riflettere sull’importanza del suolo per contrastare i cambiamenti climatici e sugli obiettivi da raggiungere per tutelarlo e preservarlo, e sul suo legame con il cibo: un suolo sano, è infatti strettamente collegato con una produzione di cibo ricco di nutrienti, mentre in assenza di questi requisiti, il rischio è quello di un futuro con scarsi raccolti e cicliche carestie.
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L’incontro si è svolto in presenza a Roma e in versione digitale e ha visto la partecipazione di esperti e operatori del settore del biowaste, offrendo una panoramica a livello nazionale ma anche europeo e internazionale. Nell’incontro, moderato da Marco Scotti (responsabile della redazione economica di Affaritaliani.it), accanto a Lella Miccolis (Presidente CIC) e Massimo Centemero (Direttore CIC) sono intervenuti Andrea Vettori (Vice Capo Unità Uso e gestione del territorio – DG ENV, EU), Claudio Ciavatta (Professore Ordinario di chimica Agraria Alma Mater Studiorum Bologna), Luca Montanarella (Commissione europea, Joint Research Centre), Alberto Confalonieri (GDL Soil Organic Matter ECN – European Compost Network), Catia Bastioli (Presidente del Cluster italiano della Bioeconomia Circolare SPRING – AD Novamont Spa), Giulia Gregori (Fondazione Re Soil e Responsabile della Pianificazione Strategica di Novamont) e Riccardo Fargione (Coordinatore operativo Centro Studi Divulga).
“Il suolo- ha ricordato il Cic- è una risorsa ambientale strategica da tutelare e in questo senso il settore del biowaste ha un ruolo cruciale. Ogni anno in Italia sono oltre 7 milioni le tonnellate di rifiuti organici che vengono raccolte e avviate agli impianti di compostaggio, producendo circa 2,2 milioni di tonnellate di compost di alta qualità. Essendo un fertilizzante organico, questo compost, restituito alla terra, contribuisce al nutrimento del suolo, garantendo sicurezza agricola resiliente, e alla decarbonizzazione. L’utilizzo corretto del compost può infatti aiutare a contrastare il cambiamento climatico, permettendo di rimuovere il carbonio dall’atmosfera e riportandolo al suolo, cui appartiene”.
“Il suolo è uno dei beni più importanti e allo stesso tempo sottovalutati del Pianeta. Troppo spesso lo si da per scontato e si dimentica il ruolo straordinario che ricopre come carbon sink. Ogni anno sono 420.000 le tonnellate di carbonio organico che possono essere riportate al suolo fertilizzando con il compost”, ricorda Lella Miccolis, presidente del Cic. Proprio per questi motivi, il Cic chiede che all’interno del piano strategico della Pac nazionale vengano previsti interventi economici per finanziare, ad esempio mediante la concessione di contributi diretti, sotto forma di credito d’imposta o in altre forme – misure di sostegno per il reintegro della sostanza organica nel suolo mediante l’utilizzo degli ammendanti compostati (derivanti dal riciclo dei fanghi di depurazione e dei rifiuti organici) prodotti in accordo con adeguati sistemi di garanzia e di assicurazione della qualita. Allo stesso tempo, il Cic sottolinea la proposta di individuare il compost quale matrice organica rinnovabile che, utilizzata nelle pratiche colturali convenzionali, possa entrare negli schemi di Carbon Credits che si stanno sperimentando con grande successo in alcune parti del mondo. “La Giornata Mondiale del Suolo è un’occasione importante per ribadire come a partire dalla tutela del suolo e dalla sua rigenerazione sia possibile dare impulso ad un reale cambiamento”, sottolinea Massimo Centemero, Direttore del Cic.