La decisione del Parlamento europeo di bloccare la vendita dei veicoli con motori endotermici entro il 2035 sta suscitando preoccupazioni in Italia. Con 28 milioni di veicoli circolanti sulle sue strade, il nostro Paese ha bisogno di soluzioni realistiche per la transizione verso la mobilità sostenibile, che non compromettano l’economia e il benessere dei cittadini.
Lo stop totale ai motori endotermici comporterà enormi costi per i consumatori italiani, che dovranno investire ingenti somme per sostituire i loro vecchi veicoli con modelli elettrici. Inoltre, l’infrastruttura di ricarica elettrica di 13.000 colonnine attualmente disponibile in Italia è insufficiente per soddisfare la domanda prevista di energia elettrica.
Non solo i costi iniziali dell’acquisto di un veicolo elettrico sono molto più elevati rispetto a quelli di un veicolo con motore endotermico, ma la disponibilità limitata di modelli sul mercato costringe i consumatori a fare scelte limitate e potenzialmente costose. Inoltre, la sostituzione totale dei veicoli endotermici potrebbe avere un impatto negativo sui produttori di auto italiani e sulle loro attività di ricerca e sviluppo.
Bisogna considerare anche che l’energia necessaria per far funzionare le auto elettriche non sarà sufficiente: serviranno nuovi impianti di produzione di energia, come centrali solari, eoliche o nucleari altrimenti, se prodotta con centrali a gas o carbone, le auto elettriche non produrranno impatto zero. Ciò richiederà investimenti ingenti, e il prezzo dell’elettricità potrebbe aumentare notevolmente, a danno dei consumatori e delle imprese.
Per non parlare del fatto che la sostenibilità delle batterie degli autoveicoli elettrici rappresenta una sfida che deve ancora essere affrontata. La produzione di batterie richiede l’estrazione di minerali come il litio, che rappresenta un rischio per l’ambiente e la salute delle persone che vivono vicino ai siti di estrazione. Inoltre, la dipendenza dall’estrazione di minerali in paesi terzi potrebbe avere conseguenze geopolitiche e di sicurezza per l’Europa.
Non è un segreto che la Cina e altri paesi asiatici abbiano un vantaggio competitivo nella produzione di batterie per auto elettriche. Ciò potrebbe tradursi in una maggiore dipendenza dell’Europa dai paesi esteri, a discapito della sua autonomia e sicurezza energetica.