Portata via da un tumore, la mamma non riesce a salutare per l’ultima volta il figlio
È deceduta questa notte a causa di un tumore che non le ha purtroppo lasciato scampo. La giovane mamma aveva chiesto fino all’ultimo al tribunale (dal quale nessuna risposta è stata raggiunta) di poter riabbracciare per un’ultima volta il figlio che era presso il il padre a causa delle gravissime condizioni della donna.
La donna, inizialmente, era in cura presso l’ospedale Gemelli ma poi era tornata a casa per le cure palliative. Al suo fianco, era sempre presente la figlia maggiore con la quale aspettava che arrivasse a salutarla anche il figlio minore, un ragazzino di 12 anni che il padre – un medico che lavora in Puglia e dal quale la donna si era separata, dalle feste natalizie di gennaio 2022 il genitore non le ha più fatto vedere.
L’ultima udienza si è tenuta nel dicembre del 2021 quando, nonostante la richiesta di affido esclusivo alla mamma, la signora sapendo di non riuscire a farcela per via delle proprie condizioni di salute ha acconsentito che, temporaneamente, il figlio restasse con il padre. Dunque, prendeva il ragazzino per le vacanze di Natale a Frosinone e poi lo riportava al padre ma nel gennaio 2022, quando le condizioni di salute della donna cominciarono ad aggravarsi il ragazzino non è stato più riportato dal padre a vederla, violando così quanto disposto dal tribunale sulle visite. In particolare, era stato stabilito che il 12enne potesse stare con il padre ma che doveva essere portato dalla madre una volta al mese, cosa che non è avvenuta.
Il processo
Ricordiamo che l’uomo è a processo per maltrattamenti ed è stato rinviato a giudizio. Ad inchiodarlo non solo la testimonianza dell’ex moglie ma anche quella della figlia maggiore. Tuttavia, come sottolineato anche dal legale della donna all’agenzia Dire, la storia di questa mamma appare come un caso tipico in cui nel procedimento civile di separazione non viene ‘vista’, considerata, la denuncia del penale e persino quando l’uomo finisce rinviato a giudizio.
Il post
Le operatrici e le avvocate del centro antiviolenza ‘Fammi rinascere’ che le sono state vicine fino all’ultimo momento insieme alla figlia maggiore hanno poi dedicato un post alla donna: ‘Non ti hanno permesso di riabbracciare per l’ultima volta il tuo amato figlio, un dolore che ha aggravato ancor di più la tua salute cagionevole. Le ultime volontà di questa mamma quando venne ascoltata furono: ‘vorrei che Isabella rimanesse con me perché questo è il suo desiderio e deve essere rispettato, e vorrei che anche (il figlio più piccolo) rimanesse con me, perché è un suo desiderio, anche se io ho adesso delle difficoltà; anche perché è più di un anno che non vedo mio figlio’.
Raccontano le operatrici nel post che poi aggiungono: ‘Ed ora domandiamoci quanto dolore, oltre quella della malattia che gravava su di essa, possa esserci stato nel cuore di questa mamma che si è vista costretta nel limbo di un’attesa di una giustizia lenta che non ha tenuto in considerazione le condizioni psicologiche di una mamma.
Una mamma che voleva per l’ultima volta riabbracciare il proprio figlio’
Fonte: Corriere della Città
Gaetana Di Lorenzo