AGI – Giorgia Meloni esce “soddisfatta” dall’arena della Cgil.
La presidente del Consiglio interviene davanti ai 986 delegati, riuniti per il XIX congresso nazionale del principale sindacato italiano.
Illustra la ‘linea’ del governo su fisco, lavoro, salario minimo, migranti, riforme e famiglia.
Posizioni, spesso, assai distanti da quelle della Cgil, ma davanti alle quali la platea che ascolta in rigoroso silenzio.
Unico, timido, applauso quando la premier cita “l’ignobile” attacco alla sede romana della Cgil, da parte della “estrema destra”.
Mentre, nel momento in cui Meloni sale sul palco, prima che prenda parola, va in scena l’annunciata protesta della minoranza Cgil.
I 24 delegati di ‘Radici’ del sindacato’, guidati da Eliana Como, cantano ‘Bella Ciao’, mentre alcuni peluche, simbolo della “strage di Stato di Cutro”.
La premier con uno telo bianco sulle spalle in Cgil’, citazione dell’outfit di Chiara Ferragni a Sanremo (scialle con scritto ‘Pensati libera’).
“Ringrazio tutta la Cgil dell’invito.
Anche chi mi contesta con slogan efficaci.
Ho visto ‘Pensati sgradita’… – scherza la presidente – Non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica…”.
Per il resto, il senso del discorso della leader di FdI è tutto incentrato sull’obiettivo di ricerca dell’unità nazionale, pur nel confronto delle diverse posizioni.
“Occorre fare gioco di squadra sarà molto difficile”, scandisce, “ma questo non significa che non si debba provare”.