AGI – Tre anni di pandemia hanno ridotto sensibilmente le celebrazioni di matrimoni. L’impossibilità di festeggiare in pompa magna o anche con una festa più contenuta ha spinto in molti a rimandare a tempi migliori. E a restrizioni finite, ecco il boom. Ma sorprende che a crescere in maniera esponenziale siano state soprattutto le unioni civili, per di più tra persone dello stesso sesso. Lo certifica l’Istat, nell’ultimo report sulla dinamica demografica. Sul 2021 la crescita è stata del 31%, mentre sul 2019 del 22,5%. In numeri assoluti, le unioni civili celebrate lo scorso anno sono state oltre duemila, e secondo l’istituto di statistica è possibile prevede “un robusto pur se non totale recupero di quanto perso nell’anno della pandemia”.
I matrimoni in Italia nello stesso periodo sono stati 187mila, il 4,1% in più rispetto al 2021, anno in cui la perdita di celebrazioni del 2020 a causa delle misure restrittive imposte dalla pandemia, è stata solo parzialmente colmata. Il recupero dei matrimoni è rilevato anche rispetto al 2019 (+2,0%), ma è dovuto sostanzialmente all’aumento dei matrimoni civili (+10,0% nel 2022 rispetto al 2019, +9,2% sul 2021), tipologia che anche in piena pandemia è risultata meno penalizzata.
Nel 2022 i matrimoni religiosi risultano in calo (-1,8% rispetto al 2021, -6,8% sul 2019) anche nei mesi tra maggio e settembre, periodo in cui tradizionalmente si celebra la maggior parte dei matrimoni di questo tipo. Rispetto agli stessi mesi del 2021 si osserva una diminuzione del -4,1% (-4,9% sul 2019).
Mettendo a confronto il 2022 con il 2021, la tipologia di matrimonio più in ripresa è quella con almeno uno sposo al secondo matrimonio (+12,7%), mentre i primi matrimoni di entrambi gli sposi aumentano in misura molto più contenuta (+1,2%). Tra questi ultimi, sono in crescita esclusivamente quelli celebrati con rito civile (+6,5%), mentre i primi matrimoni religiosi mostrano una diminuzione del 2,7%.