ROMA – Al Salone d’Onore del Coni si è svolto un importante convegno sul giornalismo sportivo, promosso dall’Unione Stampa Sportiva Italiana. Tema dell’evento: “Precarietà complessa: il profilo del giornalista sportivo nell’Italia di oggi”. A fare gli onori di casa il presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò, che ha sottolineato l’importanza dell’informazione giornalistica sportiva proprio in questo momento cruciale per lo sport italiano, in previsione anche del prossimo 17 febbraio quando, al Palazzo dei Congressi dell’Eur, verranno finalmente svelati dossier e budget della sfida olimpica italiana: sarà un passaggio fondamentale nella candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2024. Mediatore del convegno il presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, Luigi Ferrajolo, che ha evidenziato l’importanza della ricerca realizzata dal Communication Strategies Lab del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi culturali e formativi dell’Università di Firenze sulla figura odierna del giornalismo sportivo con dati statistici di grande interesse: uno studio per analizzare la percezione dei giornalisti verso la loro professione, i rapporti tra la loro vita professionale attuale e l’ambizione verso cui tendono, il ruolo con i colleghi e con le istituzioni con cui collaborano. Ciò che è emerso è un quadro complesso dove le relazioni esistenti una volta tra colleghi e datori di lavoro sono cambiate profondamente.
“Il giornalismo sportivo è stata una scuola importante per molte firme autorevoli che sono poi diventati importanti direttori di testate giornalistiche – rimarca il presidente Luigi Ferrajolo dell’USSI – questo per sfatare ancora una volta quel luogo comune che vuole classificare di serie B i giornalisti sportivi. Quando invece sono state proprio quelle emozioni raccolte nel dopo partita dagli spogliatoi con le pagelle della partita a fare da scuola per gli altri colleghi della comunicazione: gli spogliatoi del calcio sono diventati nella politica gli spogliatoi di Montecitorio per raccontare i momenti cruciali degli eventi. Senza dimenticare che oggi il giornalista sportivo deve in tempo reale, minuto per minuto, raccontare con competenza e dovizia di particolari l’evento sportivo, con una rapidità di tempi e con un’abilità di stare sulla notizia che non ha eguali. Rispetto al passato c’è stata sicuramente una vera trasformazione della figura del giornalista sportivo la cui competenza oggigiorno non si può limitare al rettangolo di gioco, ma la sua preparazione deve essere ormai a 360 gradi, con conoscenze che devono spaziare dalla giurisprudenza sportiva alle conoscenze tecniche in tema di bilanci contabili delle società”.
Per il segretario della FNSI, Raffaele Lorusso “il giornalista sportivo ha una preparazione multidisciplinare ed occorre oggi affrontare il problema dell’accesso alla professione”.
Il professor Pippo Russo, coadiuvato dal dott. Matteo Coppi, ha commentato i risultati principali della ricerca, dalla quale è emerso che sta diminuendo il numero di giornalisti assunti a tempo indeterminato, a fronte di un aumento di collaboratori esterni che trovano spazio sia nei giornali che soprattutto nei siti web.
di Marco Tosarello