AGI – “Dopo la pandemia di Covid le cose hanno preso un verso diverso rispetto al passato e abbiamo ricominciato a vendere libri. I clienti sono tornati e così anche le richieste perché il vero lettore legge sulla carta, gli piace l’odore dei libri”. Massimo Botrini, titolare della Libreria Cicerone di Roma vicino alla Galleria Alberto Sordi, uno degli ultimi librai indipendenti ‘sopravvissuti’ alla crisi legata alla pandemia, racconta all’AGI come ce l’ha fatta.
“Oggi il turismo ha ripreso a ritmi importanti per cui è aumentata di molto l’incidenza di questa tipologia di cliente occasionale che in passato non c’era – spiega – e per noi che siamo in centro storico è determinante, anche se il livello non è al top, ovviamente”.
La Libreria Cicerone si trova vicino a Piazza Colonna e con la fine dell’emergenza Covid e il ritorno del turismo, anche internazionale, ha visto aumentare di molto la clientela occasionale o di passaggio, alla quale offre anche prodotti ad hoc. “Essendo in centro storico ci sono ovviamente anche molti articoli per turisti perché nel cassetto alla sera ci deve essere qualcosa”, dice Botrini.
La proposta del ministro Sangiuliano sull’equo canone per affitti agevolati alle librerie ospitate in immobili di proprietà non privata ma di Comuni e Regioni, banche e altri enti piace a Botrini: “Ben venga una proposta che mira ad aiutare le librerie – spiega – va bene l’equo canone così come andava bene il credito d’imposta del suo predecessore, il ministro Franceschini: tutto quello che viene fatto è ben accetto, sono piccoli aiuti che vanno bene”.
La battaglia contro Amazon
Per andare avanti la Libreria Cicerone non si è affidata solo al flusso dei turisti. Accanto a questi, spiega ancora il titolare, c’è un buon numero di clienti affezionati perché “noi abbiamo prodotti di editoria di nicchia che non trovano altrove. Noi trattiamo la piccola e media editoria, quindi abbiamo clienti che spesso sono sbalorditi di trovare libri che non sono neppure su Amazon”.
E, parlando proprio dell’e-commerce, il libraio spiega che obtorto collo deve utilizzarlo insieme alla vendita classica. “Siamo su tutti i fronti, per cui anche la vendita per corrispondenza di cui io sono un nemico – racconta – ma, come dicevo, il cassetto alla sera deve sorridere. Confesso che mi piace la figura del libraio di una volta”.
L’incidenza dell’online, comunque, non è particolarmente significativo anche se in media sono almeno 20 i suoi libri che vengono acquistati con l’e-commerce ogni giorno. “È un metodo che detesto, ma è necessario”, aggiunge. La Libreria Cicerone si trova a pochi metri da Palazzo Chigi per cui è inevitabile parlare dei politici-lettori.
Politici-lettori come mosche bianche
“I politici leggono? A me non risulta – commenta amaro Botrini – almeno non quelli di oggi. La mia libreria è davanti a Palazzo Chigi da una vita e qui sono passati spesso i vari Andreotti, Cossiga, Spadolini oltre a tanti altri. Io ho stretto la mano a Giovanni Spadolini più di trent’anni fa e non me la sono più lavata. Oggi vedere un politico qui dentro è un evento eccezionale”.
Massimo Botrini col suo lavoro di libraio è, suo malgrado, un testimone del tempo. “Si contano sulle dita delle mani i politici che oggi frequentano la libreria – spiega – è cambiata la generazione di politici e non abbiamo più clienti affezionati come accadeva, per esempio, con Giovanni Spadolini. Quelli che vedo più spesso? Mi vengono in mente il senatore De Carlo, l’onorevole Mollicone, il senatore De Priamo, la senatrice Montevecchi… ma sono casi rari”, conclude.