La nota attrice e presentatrice Francesca Brandi ha partecipato il 14 aprile scorso alla presentazione del libro “Stalking, Storie di un crimine ordinario” di Antonio Russo ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) presso la sala dell’Unione delle Associazioni Regionali di Roma e Provincia.
L’attrice durante il suo intervento ha spiegato le motivazioni per cui ha subito accettato di scrivere la prefazione del manuale. Nel 2019, come ci racconta, ha interpretato la storia di una ragazza stalkerizzata (violentata ed uccisa) in un film di una produzione indipendente dal nome “Una notte” (di Primo Colasanti).
Cinema e teatro possono, come lei stessa scrive nella prefazione, contribuire a sensibilizzare il pubblico, lo spettatore, il singolo cittadino su un tema tanto drammatico e purtroppo ancora tanto attuale con numeri anche nei decessi che non diminuiscono.
Nel 2022, infatti, si registrano 125 femminicidi, 119 nel 2021, 116 nel 2020, 110 nel 2019.
Al 24 aprile di quest’anno i dati riportati dal ministero dell’interno relativamente al periodo 1 gennaio – 23 aprile 2023 sono di 99 omicidi, con 37 vittime donne, di cui 33 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 21 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
Sensibilizzare sulle varie forme di violenze nei confronti delle donne e starle vicino, non devono sentirsi sole – fa notare la Brandi – hanno bisogno di aiuto per avere il coraggio di parlare e denunciare.
Per interpretare questo ruolo – ci spiega l’attrice – sono dovuta entrare nella mente, nel dolore, nelle sofferenze di queste persone che ho incontrato per capire meglio come andare a interpretare questo personaggio”. Un personaggio sottolinea la Brandi che “mi sono portata un pò dietro anche perché la sofferenza che loro provano è tanta”, rabbrividisce al solo pensiero, commenta.
Si legge nella prefazione “per riuscire ad interpretarla ho dovuto cercare di immedesimarmi in quella donna, comprendendo i suoi pensieri, vivendo le sue angosce e le sue paure, mi sono confrontata con altre donne che non erano state fortunate come me, ma che, seppure in diverse forme, quell’esperienza l’avevano vissuta nella realtà. A ripensarci rabbrividisco. Tuttavia ho ben compreso la paura che prova una donna perseguitata e soprattutto ho capito che uno stalker, rifiutato dalla sua “preda” non si ferma ma, continua, sino al raggiungimento del suo scopo, a costo di giungere a compiere un omicidio per infliggere una punizione della vittima che non ha più interesse, o non ne ha mai nutrito, verso il suo carnefice”.
“Aiutare queste persone che inconsapevoli anche di ciò che stanno vivendo non è semplice, perché parlare per queste persone non è facile e trovare persone a cui confidare ciò che sta capitando non è semplice”, evidenzia ancora.
“Ogni qualvolta vengo chiamata a rappresentare questi tipi di situazioni le accetto proprio perché l’ho vissuta in prima persona girando le scene di questo film”.
Le vittime possono essere donne, ma anche uomini, osserva giustamente l’attrice.
La Brandi assieme all’autore Antonio Russo stanno progettando di realizzare “una rappresentazione teatrale (del libro) per sensibilizzare le persone che per tanti motivi diversi, magari anche per vergogna, per tante paure non riescono a parlarne”.
Molte volte le vittime non riescono a capire quanto è difficile esternare la loro sofferenza e non capiscono che non esternandola rovinano la propria vita, fa presente la Brandi.
Il rispetto delle persone e delle donne è ciò che la mamma ed attrice ha insegnato anche ai suoi due figli, una sensibilità che si percepisce, oltre al suo impegno concreto.
Occorre combattere queste situazioni e reagire per fermare queste persone malate e denunciarle per proteggersi; tuttavia per farlo, occorre dare valore alla propria vita e prendere consapevolezza che non dobbiamo permettere a niente e a nessuno di rovinarcela.
Io sono vicina a queste persone e lo sarò sempre, sono una mamma e mi sento molto, ed ancora più vicina. Continuerò a lavorare in prima persona per questo obiettivo, salvare queste donne e uomini vittime in generale”, così conclude il suo intervento l’attrice Francesca Brandi.
Sono intervenuti anche l’avvocato Benito Sposato del Foro di Roma, la dott.ssa Francesca della Valle, giornalista, presidente dell’associazione Labirinto 14 luglio, il delegato per Roma e Lazio dell’Accademia Dinastica Universitaria della Nobile Famiglia Agricola il Principe Massimo Spadoni di Roccafluvione, il dr. Davide Novaglio del coordinamento Romano Dipartimento Attività Produttive, Responsabile delle Imprese, l’editore dott. Stefano Donno e l’autore Antonio Russo.
Di Giada Giunti