Equitazione e inclusione, un connubio che oramai da anni fa di Piazza di Siena un concorso ippico unico nel panorama mondiale degli eventi equestri. Anche quest’anno infatti a chiudere la manifestazione tra le più attese della primavera romana, insieme al Carosello dei Lancieri di Montebello e del 4° Reggimento Carabinieri, ci sarà quello del San Raffaele Viterbo. Ragazzi normodotati e non porteranno in scena la magia della riabilitazione equestre sul tappeto verde di Villa Borghese, per il diciannovesimo anno consecutivo, domenica 28 maggio alle ore 19:00. “Il nostro amico cavallo oltre a essere un grande atleta è anche un magnifico terapeuta e il Carosello del San Raffaele con i suoi fantastici ragazzi lo dimostra. Un’esibizione sempre più attesa dal pubblico romano”, aveva sottolineato nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento il Presidente della FISE, Marco Di Paola, “un esempio tangibile del successo della riabilitazione equestre che non smette di affascinare”.
Sedici binomi, un calesse e i biondi Haflinger, cavalcando la solidarietà oltre gli ostacoli. Ed è subito poesia. “Sarò anche io a Piazza di Siena, se ci penso le lacrime” racconta un ragazzo autistico tra i protagonisti della squadra di Mauro Perelli, l’istruttore del Centro di Riabilitazione Equestre del San Raffaele Viterbo che di recente è stato riconosciuto dalla FISE, per meriti, Tecnico Sport Integrati della Federazione. “Un’immensa soddisfazione che dedico a tutti i miei collaboratori” aggiunge Perelli, “ma la gioia più grande resta per me vederli a cavallo, tutti uguali, a dare il meglio di qualunque cosa siano, come recita la poesia “Il meglio” del poeta americano Douglas Malloch che da sempre introduce la nostra esibizione a Piazza di Siena”.
Il Carosello, da un punto di vista riabilitativo, rappresenta l’obiettivo raggiunto e anche l’inizio di un nuovo percorso ricco di possibilità di crescita. Ragazzi e operatori lavorano costantemente durante l’anno per eseguire correttamente le figure combinate sul ritmo dalla musica oltre a gestire e curare quotidianamente i cavalli con cui instaurano una relazione profonda.
Il Centro di Riabilitazione Equestre del San Raffaele nasce a Viterbo nel 1986 all’interno dell’omonima struttura sanitaria (un tempo nota come Villa Buon Respiro), specializzata nel recupero funzionale e sociale di persone colpite da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali. L’attività equestre è parte di un progetto medico scientifico multidisciplinare ed offre ai pazienti un’opportunità riabilitativa in più, grazie all’apertura verso il mondo esterno. Un momento di grande valore sportivo e sociale, ormai riconosciuto da tutti come simbolo di integrazione e della capacità di inclusione sociale dello sport. Dal debutto nel 1990, avvenuto in occasione della Fiera Internazionale Tuscia Cavalli a Viterbo il Carosello del San Raffaele è sceso in campo in occasione di numerosi eventi legati al mondo del cavallo e della disabilità. Tra i più importanti il Longines Global Champions e i mondiali FEI World Championships ai Pratoni del Vivaro di Rocca di Papa.