AGI – Papa Francesco ha lasciato l’Ospedale Gemelli di Roma. Il Pontefice era stato ricoverato il 7 giugno per un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi.
L’ultimo bollettino rilasciato dall’ospedale romano aveva spiegato come Francesco avesse riposato bene durante le ultime notti. “Il decorso clinico prosegue regolarmente. Gli esami ematochimici risultano nella norma”.
“Sono ancora vivo” e “dolore per i migranti“. Queste le prime parole pronunciate da Sua Santità ai giornalisti poco dopo essere stato dimesso dall’ospedale romano.
Gli incontri in ospedale
Nella mattinata di giovedì, “come segno di ringraziamento, il Pontefice ha ricevuto tutta l’equipe operatoria formata dal personale medico, dagli infermieri, dagli operatori socio sanitari e dagli ausiliari che lo scorso 7 giugno hanno coordinato, eseguito e reso possibile l’operazione chirurgica”, continua Bruni.
Successivamente il Pontefice ha incontrato monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Universita’ Cattolica e Don Nunzio Currao, Assistente spirituale del personale del Policlinico; “quindi i rappresentanti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Policlinico Gemelli, con il Presidente, Carlo Fratta Pasini, e il Rettore dell’Universita’ Cattolica, Franco Anelli, insieme agli organi direttivi del Policlinico, con il Direttore Generale, Marco Elefanti”.
“Al termine si è recato nel reparto di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile dove sono assistiti i piccoli degenti che in questi giorni hanno espresso al Papa il loro affetto attraverso numerose lettere, disegni e messaggi di pronta guarigione. Papa Francesco ha toccato con mano il dolore di questi bambini che portano ogni giorno sulle loro spalle, insieme alle loro mamme ed ai loro papa’, la sofferenza della Croce. A ciascuno di loro ha fatto dono di un rosario e di un libro”.
Nel salutare i presenti, “Sua Santità ha rivolto un ringraziamento a tutto il personale sanitario per la professionalità e lo sforzo di alleviare la sofferenza dell’altro, oltre che con i farmaci, con la tenerezza e l’umanità”.
L’intervento chirurgico
Il 7 giugno il Pontefice è stato sottoposto al Policlinico Gemelli ad un intervento di tre ore, in anestesia generale. L’operazione di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi non ha registrato complicazioni.
A effettuare l’intervento la stessa equipe che ha seguito il Papa Francesco per due anni, guidata dal professor Sergio Alfieri. Le udienze sono state cancellate fino al 18 giugno.
Il Papa ‘saggio’ e il decorso post-operatorio
“Con l’avanzare dell’età è diventato più saggio“, ha detto ai giornalisti Sergio Alfieri, il medico che ha eseguito l’intervento di due giorni fa. A ogni modo “Alzarsi ogni volta dal letto e sedersi in poltrona mette in tensione la parete addominale. Quindi abbiamo chiesto al Papa di evitare questo sforzo per motivi di sicurezza“.
“A noi farebbe piacere, per essere certi che rientri a Santa Marta nelle migliori condizioni, che faccia una convalescenza di una settimana”, ha proseguito il medico, “Le cicatrizzazioni in ogni caso richiedono tre mesi per tutti. È molto importante che torni al lavoro fisicamente forte. Ma a lui puoi suggerire, perché è lui che decide.
“Noi gli abbiamo dato un suggerimento medico per domenica, e lui ha deciso” ha infine aggiunto in merito all’idea di celebrare l’Angelus privatamente.
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