Il “Premio Letterario Gambrinus Mazzotti” è stato istituito nel 1982, in omaggio a Giuseppe Mazzotti – scrittore, critico d’arte, alpinista, gastronomo, salvatore delle Ville Venete – per promuovere la conoscenza della cultura e dell’arte, la tutela e la valorizzazione dei beni di interesse artistico e storico, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e della natura, particolarmente in ambito Triveneto.
Il “Premio Letterario Gambrinus Mazzotti” è riservato ad opere edite e le sezioni in gara quest’anno sono “Montagna: cultura e civiltà”, “Esplorazione e Viaggi” e la “Finestra sulle Venezie”. La giuria di questa edizione è composta da: Margherita Azzi Visentini, Viviana Ferrario, Salvatore Giannella, Paola Virginia Gigliotti, Alessandro Giorgetta, Mauro Mandrioli e Patrizia Torricelli. In gara centotrentuno opere di settantotto case editrici. Le tre sezioni in gara hanno segnato una crescita complessiva del 33%, in particolare la sezione “Montagna” che con quarantanove opere presentate, registra un incremento del 37%. La sezione “Esplorazione-Viaggi con quarantaquattro volumi presentati un aumento del 33% mentre la sezione “Finestra sulle Venezie con trentotto volumi registra una crescita del 29%.
Il “Premio Letterario Gambrinus Mazzotti Giovani” è riservato agli studenti con età compresa fra i quattordici e i diciotto anni, della scuola secondaria di II grado italiana e delle scuole croate e slovene (in lingua italiana) ed è articolato in due sezioni “Letteraria” e “Multimediale” con il tema: “I Giovani, lo sport e lo sviluppo sostenibile per la montagna”. La giuria di questa edizione è composta da: Viviana Carlet, Carla Damo, Nicola Mattarollo, Giuseppe Muraro, Mauro Pascolini, Michela Passamai, Angelo Soravia, Isabella Velludo e Francesco Carrer (segretario della giuria). In gara settantasei elaborati, di cui cinquantasette nella sezione “Letteratura” e diciannove nella sezione “Multimediale”.
Accanto al Premio Giovani, su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di San Polo di Piave in collaborazione con gli Istituti Comprensivi Statali e Paritari del Comprensorio Opitergino-Mottese e parte del Coneglianese è stato istituito dal 2010 il “Premio Letteraio Gambrinus Mazzotti Ragazzi” riservato agli alunni delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado dei Comuni di Cimadolmo, Cessalto, Chiarano, Codognè, Fontanelle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Mareno di Piave, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Salgareda, San Polo di Piave e Vazzola nonché del Collegio Brandolini-Rota di Oderzo. La consegna dei premi in questo caso è già avvenuta nel mese di maggio e gli alunni sono stati chiamati a produrre un elaborato sul tema: “Il sesto pianeta era dieci volte più grande. Era abitato da un vecchio signore che scriveva degli enormi libri. Ecco un esploratore, esclamò quando scorse il piccolo principe. Il principe si sedette sul tavolo ansimando un poco. Era in viaggio da tanto tempo.” (Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo Principe). La giuria di questa edizione era composta da: Marzia Serafin, Rosanna Mazzer, Lorena Gava, Mara Masetto, Renata Menegon, Simone Carnelli ed Alessandra Gregoris (Segretaria della Giuria).
Francesco Ghetti, Presidente del Premio Letterario Gambrinus Mazzotti, ecologo e già Magnifico Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia osserva «Anche il Gambrinus Mazzotti rileva come l’attenzione alla montagna sia in forte crescita, e mentre questo fragile ecosistema lancia il proprio grido di allarme, la letteratura la celebra. Se n’è accorto questa primavera, per la prima volta in 35 anni, anche il Salone del Libro di Torino, aprendo una “Sala della montagna”, interamente dedicata alla narrazione e alla cultura delle terre alte. I temi legati alla montagna e le sue terre sono sempre più oggetto di narrazione o location per il cinema, si pensi ad esempio a “Le otto montagne”, libro di Paolo Cognetti divenuto anche un film. Credo che la cultura sia attratta dalla montagna in quanto ambiente-laboratorio – certi fenomeni, come il cambiamento climatico, si verificano prima qui, e dopo arrivano a valle –, ma anche come luogo-rifugio, sognato da molti per sfuggire alla frenesia e tossicità delle città».
Eleonora Francescucci