AGI – “Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie di cui in passato lo Stato ha preferito non occuparsi, dando il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perché pericoloso”.
Con queste parole il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha esordito nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto legge Caivano.
“Oggi – ha precisato il premier – c’è invece uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere. La criminalità giovanile si sta diffondendo a macchia d’olio – ha osservato Meloni – e nel corso degli anni ci sono state delle zone franche abbandonate a loro stesse e abbiamo deciso di poter dimostrare che se ci si mette la volontà le cose possono cambiare davvero. È una sfida non semplice”.
“Non c’è il tema di sbattere in galera bambini di 12 anni”, ha assicurato il presidente del Consiglio, ma “prevediamo l’arresto in flagranza per reati per i quali non era previsto dai 14 a 18 anni, perché se un ragazzo gira con una pistola carica ora non può essere arrestato”.
Pornografia e minori
Inoltre, “bisogna continuare ad approfondire il tema della pornografia e i minori. Si apre una serie di dinamiche che vanno valutate sul piano normativo, quello che abbiamo fatto oggi non è sufficiente. Se ne servono altre, o ci verranno segnalate, andremo avanti”.
“La pornografia mostra una donna sempre consenziente, pratiche estreme vedute come pratiche diffuse: è una materia che sta impattando pesantemente e va affrontata”, ha continuato Meloni sottolineando che “abbiamo inserito delle norme sul parental control, che è il minimo che si può fare. Il tema del blocco dell’accesso e della certificazione dell’eta’ dei minori è una materia che entra molto nella privacy. È una materia che – ha aggiunto la premier – spero il Parlamento possa rafforzare in sede di conversione decreto o con altre leggi”.
Misure per il Mezzogiorno
Per quanto riguarda invece le misure contenute nel cosiddetto dl Sud, Meloni ha rimarcato che “la creazione di una unica zona economia speciale in tutta Italia vuol dire semplificazioni molto importanti e incentivi a chi investe. Questo significa che oggi al livello internazionale il Mezzogiorno d’Italia puo’ competere con tutti gli altri ed essere in linea con il resto della nazione. È una misura molto importante e significativa”.
Il premier ha poi affermato che “siamo coinvolti per trascinamento dal rallentamento dell’economia e sicuramente ne dobbiamo tenere conto: è la valutazione sulla base della quale stiamo discutendo della manovra”. La strategia piu’ appropriata in vista della realizzazione della prossima legge di bilancio, ha aggiunto, “è concentrare le poche risorse a disposizione su quello che offre un maggiore moltiplicatore in termini economici, che ha piu’ impatto. Quindi concentrarsi su alcuni grossi provvedimenti”.
Redditi e pensioni
Tra i macro temi elencati dalla premier spiccano “redditi e salari”, le pensioni “con particolare riguardo a quelle dei giovani di oggi”, su sanità, famiglie e natalità. “Io sono assolutamente certa che non ci saranno ripercussioni di alcun tipo sul governo. Tutti sanno che abbiamo una responsabilità molto forte. Possiamo dare alla nazione una visione, la stabilita’”, ha proseguito Meloni parlando della “dialettica normale” nella maggioranza in vista delle Europee. “È una grande occasione”, ha osservato e “occorrerà monitorare” la situazione, “occorrerà vedersi” anche più spesso, “ma non sono preoccupata”.
Il ruolo di Gentiloni
Nella conferenza stampa Meloni ha anche risposto a una domanda sul commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni: “I commissari europei per la verità pur rappresentando le nazioni quando svolgono il loro incarico rappresentano l’Unione europea. Da quando ogni nazione ha il suo commissario accade che tengano un occhio di riguardo verso la nazione che rappresentano. Penso che sia normale e giusto e sarei contenta se accadesse di più per l’Italia”.
La vicenda Cutolo
Meloni ha poi parlato della vicenda di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso a Napoli: “È una ferita aperta per l’Italia intera. Oggi ho incontrato a Palazzo Chigi sua mamma, Daniela, una donna forte e coraggiosa che, nonostante il dolore per la tragica perdita, sta lottando affinche’ il killer di suo figlio riceva la giusta condanna. Anche per lei abbiamo deciso una stretta per gli under 18 che delinquono, per limitarne il piu’ possibile l’attitudine criminale. Per Giovanbattista, in suo ricordo, proporremo una medaglia d’oro al valor civile”.
Le parole di Giambruno e la libertà di stampa
Infine, Meloni ha risposto a una domanda sul commento del suo compagno, Andrea Giambruno, sullo stupro avvenuto a Palermo: “Io penso che abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella interpretata dai più. Io non leggo in quelle parole ‘se giri in minigonna ti violentano’, ma una cosa simile a quella che mi diceva mia madre: ‘occhi aperti e testa sulle spalle’, perché gli stupratori esistono e non bisogna abbassare la guardia. Mia madre me lo ha sempre detto. Non è una giustificazione per stuprare le ragazze ma per dire ‘state attente’. Questo ci vedo io”.
A ogni modo, ha osservato, “qualsiasi cosa Giambruno dica vengo chiamata in causa: ma quale è il concetto di libertà di stampa? Un giornalista non dice quello che pensa la moglie, la mia idea di libertà di stampa è questo, perciò non vorrei essere chiamata in causa e vorrei che quel giornalista non venga messo in discussione perché vuole bene a me. Vi prego di non chiedermi conto di quello che dice Giambruno, non devo dirgli io cosa deve dire: io credo nella libertà di stampa”
Il nuovo commissario per Caivano
Sarà Fabio Ciciliano il commissario per la riqualificazione del comune di Caivano. Dopo la pubblicazione del dl Caivano ci sarà poi un dpcm per la nomina ufficiale. “Mi impegnerò al massimo, c’è molto lavoro da fare ma io sono pronto. Ringrazio il governo e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, queste le sue prime parole all’AGI.
Nordio: “Carcere per chi non manda i figli a scuola”
Con il decreto contro il disagio giovanile “siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”. Cosi’ il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la conferenza stampa.
“Viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l’abbiamo elevato al rango di delitto, con una pena detentiva. Crediamo che cosi’ venga direttamente aiutato il minore”, ha affermato il Guardasigilli.
E ancora: “Abbiamo cercato di coniugare la necessità della repressione della delinquenza minorile con la necessita’ di consentire ai minori che hanno commesso dei crimini di avviare un percorso non soltanto punitivo, ma anche educativo”.
Mantovano: “Modello Caivano da replicare”
Il cosiddetto Dl Caivano, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, “prende spunto dalla presenza del presidente del Consiglio” in quella località campana “dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l’Italia e tende a individuare un modello che potrà essere applicato ad altre aree particolarmente degradate”, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Il provvedimento, ha aggiunto, è “prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l’offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Si tratta di misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato li’, da don Patriciello ad altri”. “È frutto di un modello corale”
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