Il destino del governo Meloni si gioca tutto nella partita delle migrazioni
Più di sei mila arrivi in un giorno solo, più del numero di abitanti che conta la stessa Lampedusa, fanno il giro del web le immagini degli hot spot sovraffollati, dei migranti manganellati e delle bottigliette lanciate contro gli assetati. Lampedusa è un hot spot al collasso, in Italia si grida all’emergenza e Germania e Francia, solitamente le mete più ambite dei migranti subsahariani, chiudono le frontiere. Gli sbarchi registrati in Italia dall’inizio dell’anno sono 150mila, che come scrive il giornalista Valerio Nicolosi sarebbe un numero irrisorio se ripartito in maniera uguale tra i vari membri dell’Ue. Ma la tragedia dell’immigrazione è costruita ad hoc da una scelta voluta di assenza di politiche strutturali ed efficienti, comun denominatore di tutti i governi succedutesi negli anni . Sulla gestione della migrazione, o piuttosto sulla sua estinzione si gioca tutta la partita delle destre. La sfida principale la Meloni dovrà affrontarla proprio all’interno della sua stessa coalizione, divisa da una crepa già esistente, ma ufficialmente aperta dal best-seller dell’estate del generale Vannacci, possibile candidato della Lega all’Europee, e che sembra ergersi come voce fuori campo di una destra ancora più estrema che non si riconosce più nella leader istituzionalizzata di FdI. E’ Salvini in particolare a guardare con interesse il generale, ma ancor di più il nuovo bacino elettorale da lui intercettato, e che potrebbe diventare per il leader del Carroccio l’occasione per uscire dall’ombra Meloni. L’immigrazione potrebbe essere infatti un nuovo campo di sfida tra i due leader della destra, e i toni da campagna elettorale assunti ne sono un indicatore. Per Salvini c’è bisogno della presenza delle navi militari sulle coste e a poche ore dalla sua dichiarazione, Meloni rilascia il suo video messaggio, in cui ribadisce che <<tutti i migranti irregolari saranno trattenuti e rimpatriati>>, come a ricordare al suo elettorato che la carica di premier non l’ha ammorbidita. C’è l’invito a Ursula Von Der Leyen a recarsi a Lampedusa e l’appello alla Ue per gestire la questione in maniera comunitaria.
La campagna elettorale verso le europee
La sfida sull’immigrazione diviene sempre più importante, non soltanto sul fronte interno, ma anche sul piano internazionale, data la vicinanza alle elezioni europee, in cui le destre puntano ad avere una vittoria netta del Ppe contro i socialisti. Così nella continua campagna elettorale dei governi, le mafie libiche e tunisine continuano ad arricchirsi, mentre migliaia di persone vengono abbandonate a loro stesse, e a prendersi carico dell’emergenza è ancora una volta la società civile.