Simone Iodice: speaker, musicista, scrittore, dj, un talento per tutte le stagioni.
Articolo ed intervista a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Per emergere nel settore dell’intrattenimento – che sia come musicista, attore, DJ, presentatore, perfino scrittore – serve talento. E a volte quello da solo non basta. Lo sanno bene i tanti che si sono trovati, pur avendo qualità in questo o quel campo, la classica “porta sbattuta in faccia”. Questo discorso, ripetuto spesso, non vale certo per il protagonista della storia che vogliamo raccontarvi oggi: un nome emergente (ma in realtà in parte almeno già affermato) che fa della versatilità una delle sue caratteristiche più importanti; Simone Iodice. Un personaggio a tutto tondo che si muove tra musica, cinema e anche scrittura, con disinvolta capacità e che, per fare un esempio, questa estate 2023, che volge purtroppo al termine, ha “scoperto” un altro tassello della sua multiforme personalità, facendosi un nome nel trafficato mondo della musica elettronica.
Questo giovane artista – perché si è giovani dentro e nella misura in cui si ha voglia e coraggio di sperimentare e di non fossilizzarsi ma di imboccare nuove strade – ha iniziato a farsi un nome quando di anni ne contava davvero pochi e adesso, verso i quaranta, raccoglie i frutti di quanto seminato. Ha lavorato, come abbiamo detto, in tante realtà diverse anche se il suo nome è legato soprattutto all’emittente radio All Music DigitalRadio, dai cui microfoni ha saputo farsi apprezzare e conoscere grazie alla capacità di creare atmosfere emotive attraverso la sua voce. Uno strumento che – avvalendosi anche della forza propagatrice dei social network – lo ha portato a diventare, pure in questo settore, un nome che è ormai impossibile ignorare. L’esperienza come inviato al Festival di Sanremo 2023 è l’esempio di quanto stiamo dicendo: in quella caotica ma eccitante atmosfera Simone ha saputo brillare come uno degli speaker italiani di maggior rilevanza, a proprio agio anche davanti ai Vip della kermesse ligure.
Merito, dicevamo, del talento e della intelligenza del personaggio, messa a fuoco anche attraverso esperienze di viaggi che lo hanno aiutato ad aprirsi ad altre, ulteriori, direzioni artistiche e professionali.
Oltre alla musica (e al resto), Simone Iodice si è anche distinto, nel tempo, per il suo impegno sociale: ha collaborato con organizzazioni benefiche e associazioni per sostenere cause importanti come la conservazione dell’ambiente e la promozione della diversità e dell’inclusione nella musica. Come accennato, si è anche cimentato nella scrittura, con un libro scritto di suo pugno che ha saputo conquistarsi lusinghieri apprezzamenti da parte della critica, che ha amato la sua capacità di narrare storie coinvolgenti e la prosa affascinante.
Con tutto questo bagaglio alle spalle, è chiaro come Simone Iodice si candidi a essere un modello per molti giovani artisti che aspirano a seguire un loro percorso creativo. Chiaramente la sua parabola, iniziata nello staffi di All Music Vip, è tutt’altro che conclusa, anzi: è pronta a ripartire verso un’altra direzione, dando un’ulteriore svolta alla sua carriera. Lo abbiamo intervistato oggi per voi.
Cosa ha fatto nascere in te questa passione?
In realtà, fin da bambino ho sempre avuto una predilezione irrefrenabile per il mondo dello spettacolo: volevo assolutamente fare lo speaker radiofonico, era il sogno della mia gioventù.
Come riesci a conciliare lavoro e vita privata?
Questa è una domanda che mi fanno in tanti. Non ti nascondo che è veramente molto difficile: anch’io ho qualche momento di crisi e talvolta mi è difficile gestire tutto. Cerco, però, sempre di organizzare ogni minuto della mia giornata. La cosa che preferisco è che – soprattutto grazie all’attività radiofonica – riesco a fare spesso tante nuove conoscenze.
Spiegaci cos’è secondo te uno speaker radiofonico
Lo speaker è una delle figure centrali di un’emittente o di un programma radio. Tra le sue mansioni rientrano interviste, annunci, lettura delle notizie e, come accade nelle stazioni più piccole, la selezione della musica da mandare in onda.
Come si fa a intraprendere questa carriera?
Bisogna “buttarsi”, proporsi a una radio locale o una web radio della propria città: se sei a corto di esperienza e non hai mai approcciato a un microfono, ci sono diverse aziende che mettono a disposizione i propri spazi per formare gli speaker in erba. Ti basta preparare un curriculum vitae e inviarlo al direttore artistico.
Per certi versi, però, è facile diventare uno speaker se ci si muove bene, se si tengono tanti contatti, se si “disturbano” le persone che contano e soprattutto se ci si trova nel posto giusto al momento giusto: allora, trovare lavoro in radio può essere un gioco da ragazzi. Poi, come per tutto il resto, anche per diventare conduttore, ci vuole una buona dose di fortuna.
Quali sono le regole che secondo te uno speaker deve sempre tener presente?
Deve essere una voce fuori dal coro, essere interessante, curioso/a. Quando sei in onda, ti può capitare – per esempio, di ricevere il messaggio di un ascoltatore che ti racconta un fatto che gli è successo durante la giornata. Per l’uomo della strada quell’input potrebbe essere banale; lo speaker, invece, deve saper trarne lo spunto giusto. La curiosità, insomma, viene sempre prima di tutto. È importante “essere sempre sul pezzo”, sempre informati, leggere tanto. E poi ci vogliono un po’ di talento e un po’ di spigliatezza davanti al microfono.
Hai viaggiato tanto, c’è un posto che preferisci?
Ho viaggiato molto, soprattutto in Italia. Per me l’Italia è tutta bella, da Nord a Sud. Poi, ovviamente, ci sono luoghi che conosco di più e altri che conosco di meno.
I social network hanno cambiato il lavoro in radio?
La radio ha saputo innovarsi anche davanti ai social network, che sono un mezzo per pubblicizzare emittente, proporne i contenuti e anche per mantenere un rapporto di amicizia tra la radio e l’ascoltatore. Tanti anni fa, ai tempi delle radio libere, per entrare in contatto con il proprio speaker preferito si telefonava: adesso si manda un messaggio alla pagina Facebook. Le stazioni, quindi, sono assai attente a creare una strategia social per sfruttare questo nuovo modo di comunicare. Il sito di una radio web non offre solo notizie, ma anche contenuti che spesso sono un’esclusiva per il mondo dei social.
C’è qualche consiglio che vorresti dare ai ragazzi che si vogliono avvicinare al mondo della radiofonia?
Il mondo della radio è molto particolare: non ci si arriva attraverso un percorso di studio, come quando vuoi fare il medico e devi per forza laurearti. Bisogna soprattutto arrangiarsi, coltivare la propria passione, rimanere sempre informati, rompere le scatole per farsi dare delle possibilità. Se volete fare gli speaker, il mio consiglio è quello di bussare alla porta di qualche piccola realtà e chiedere di collaborare, anche gratuitamente. Per i primi anni nessuno vi darà nulla. Da quel momento dovrete continuare a migliorare fino a quando non raggiungerete la maturità necessaria per trasformare questa passione in un lavoro. Ciò che più importa è non mollare mai, senza avere fretta.
Ringraziamo Simone Iodice per questa piacevole intervista, e gli auguriamo un autunno brillante e ricco di successi.