“Romance scam”, truffa sentimentale o truffa amorosa è un reato aumentato del 118% dopo il lockdown a seguito del Covid 19, una forma particolare di cyber truffa, di raggiro volto ad ottenere un illecito denaro o il controllo della vittima, un danno esistenziale e psicologico utilizzando internet come mezzo privilegiato di interazione.
“Truffe amorose, da relazione virtuale a morte reale. La storia di Daniele Visconti “ è la nuova opera della criminologa, psicoterapeuta, presidente della associazione Mai Più Violenza Infinita Onlus, dr.ssa Virginia Ciaravolo. Un manuale che è approdato anche alla Camera dei Deputati il 7 novembre scorso, la cui presentazione ha visto come protagonisti, la deputata del movimento 5 stelle, Stefania Ascari, la psicologa della Polizia di Stato – servizio polizia postale – responsabile della Unità di Analisi del crimine informatico Cristina Bonucchi, il giornalista d’inchiesta Alessandro Politi, la famiglia di Daniele Visconti, morto suicida a 24 anni. La famiglia Visconti dopo la tragedia della perdita del figlio ha voluto impegnarsi affinché tragedie del genere non accadano più.
Formazione, informazione, prevenzione, è ciò che hanno ulteriormente sollecitato la criminologa a scrivere questa opera ma anche “il momento in cui ho ascoltato dai media la terribile storia di Daniele sono scaturiti in me una moltitudine di emozioni che hanno colpito la donna, mi hanno colpito come madre , ma mi hanno colpito soprattutto come professionista perché all’interno del lavoro che svolgo spessissimo mi sono interfacciata con tutta una serie di vicende che somigliano a quella di Daniele che, però, non sono arrivate al triste epilogo. Mi sono sentita in dovere, proprio un dovere etico, morale, deontologico di contattare la famiglia Visconti”, racconta la Ciaravolo.
“Daniele era un bellissimo ragazzo, sano, con tanto voglia di vivere” racconta l’autrice del libro all’inizio della conferenza stampa.
“Daniele era un ragazzo dolcissimo, un ragazzo molto posato con dei valori molto sani, mi sono sbalordito di questa cosa che mio figlio potesse arrivare a fare un gesto del genere perché era una persona molto in gamba”, così lo descrive il padre Roberto a margine della conferenza stampa.
L’intervista, l’intervento alla Camera di Roberto Visconti e Marco Visconti:
“Abbiamo cercato di dare al nostro dramma un senso, il senso era quello di usarlo per mettere in allarme altri ragazzi, altre persone, perché non solo i ragazzi si possono trovare in situazioni del genere” continua il papà parlando con grande forza e il coraggio di portare all’attenzione pubblica la loro drammatica vicenda.
La famiglia dopo la morte del figlio ha creato anche una onlus, la Visconti Daniele ODV, con la quale “cercheremo di dare una mano ai ragazzi che purtroppo incappano in problematiche del genere”, aggiunge Roberto. Confidarsi con la propria famiglia, ma se non si dovesse riuscire, aprirsi e raccontare ad altre persone, come pure con la sua associazione alla quale “possono chiamare e confidare che dall’altra parte nessuno mai li giudicherà”. Tutto è accaduto durante il lockdown a seguito del covd-19.
L’intervista alla dr.ssa Virginia Ciaravolo e gli estratti del suo intervento alla Camera:
“Sono entrata in contatto con la famiglia, c’è stato un lungo incontro, una famiglia che mi ha osservata attentamente; al termine di questa osservazione hanno deciso che potevano regalarmi la loro fiducia e mi hanno consegnato il loro figlio attraverso 8040 messaggi, attraverso 50 vocali di Daniele che fanno tremare le vene dei polsi, attraverso le pagine di ordinanza”, spiega ancora l’autrice del manuale edito da Armando Editore, la criminologa, psicoterapeuta Ciaravolo.
Un manuale per informare, formare, “è speciale perché è un libro soprattutto di prevenzione che cercheremo di portare nelle scuole per rivolgerci prettamente alla costellazione giovanile perché i giovani devono capire che Internet è sicuramente uno strumento importante, fondamentale che ci ha aiutato tantissimo durante il covid, ma che può diventare, come nel caso di Daniele, una trappola mortale.
La “giustificazione” del predatore online di Daniele, condannato poi per falsa identità al pagamento di 842 euro, è stata “mi annoiavo, non avevo nulla da fare tutta la giornata e quindi andavo in giro sull’etere a cercare persone...” (risposta data con molta pacatezza e tranquillità), una discolpa che utilizzano anche altri autori di truffe senza dolo economico. A sua volta il predatore si è poi tolto la vita, afferma la Ciaravolo durante la conferenza.
Cristina Bonucchi, psicologa della Polizia di Stato – servizio polizia postale – responsabile della Unità di Analisi del crimine informatico.
L’intervista e l’intervento alla Camera dei Deputati:
“E’ estremamente importante su Internet non sottovalutare mai la situazione, meglio avvicinarsi a noi quando si ha il dubbio di essere di fronte a una persona diversa da quella con cui magari stiamo chattando da giorni o da mesi” è il consiglio che offre la dr.ssa Cristiana Bonucchi, psicologa della Polizia di Stato – servizio polizia postale – responsabile della Unità di Analisi del crimine informatico.
Arrivare prima a volte salva le vita, individuare in tempo dei reati impedisce altri decessi, ma per farlo “abbiamo bisogno che la sicurezza online sia un concetto condiviso da tutti; anche i genitori devono osservare il comportamento dei propri figli, fare delle domande, essere curiosi rispetto a quello che gli sta succedendo” continua la psicologa della Polizia di Stato.
“Ogni cambiamento repentino ci dice che qualcosa non sta andando nel verso giusto,” aggiunge la Bonucchi, non solo i giovani sono a rischio, ma anche gli adulti “perché il rischio online è un rischio che interessa un pò tutte le fasce d’età, nessuno è veramente esente dal rischio di credere a quello che gli viene detto quando è collegato magari sui social network, su una messaggistica con qualcun altro”.
Sulla rete quasi tutti possono nascondere le loro vere intenzioni, sottolinea la responsabile della Unità di Analisi del crimine informatico, ma “qualcuno potrebbe nascondere le cattive o cattivissime intenzioni”.
E’ fondamentale sottolineare che il web abbia grandissime potenzialità, ma tenere sempre ben presente che possiamo essere esposti a rischi.
Alcuni reati come il phishing (raggiro compiuto mediante l’inoltro di email), smishing (messaggio truffa tramite sms), vishing (vittima contattata telefonicamente e con l’utilizzo di un linguaggio persuasivo viene indotto a cedere le proprie credenziali), sono descritte nel manuale nel capitolo della dr.ssa Bonucchi.
Alessandro Politi, giornalista d’inchiesta, giornalista Rai, precedentemente alle Iene.
L’intervista e l’intervento alla camera dei Deputati:
“Ho deciso di scrivere questa prefazione perché è nato un rapporto molto profondo con la famiglia specialmente con Roberto, perché è riuscito a trasformare un dolore totale in qualcosa di positivo per la comunità e per gli altri, per me questo è fondamentale perché sta alla base anche del mio lavoro, il cercare di fare la differenza, di cambiare le cose”, racconta Politi a margine della conferenza stampa.
Un invito a leggere il libro non solo per conoscere la storia di Daniele, ma “soprattutto per provare a capire quello che sta dietro, i pericoli che tutti quanti corrono ogni giorno andando sul web, non rendendosi conto che se da una parte il web potrebbe essere ed è una grande risorsa, dall’altra può essere un grande pericolo specialmente per i nostri giovani” così il giornalista ai nostri microfoni.
Stefania Ascari, deputata del movimento 5 stelle, esponente della commissione giustizia, già membro della “Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori alla Camera”.
L’intervista e l’intervento alla Camera della deputata Stefania Ascari:
“Le truffe romantiche o truffe amorose sono una forma particolare di cyber-truffa, consiste in subdoli raggiri che attraverso Internet, colpiscono non solo il portafogli, ma anche la sfera emotiva delle vittime, sulle cui aspettative di affetto e sulle cui fragilità fanno leva gli autori del reato. Essa si configura come un processo che, attraverso la presenza continua e costante del truffatore nella vita del truffato, mira ad avere il controllo della mente della vittima per un fine totalmente diverso da quello mostrato in apparenza. Il controllante instaura un rapporto di affetto con il controllato e lo riempie di attenzioni e lusinghe con lo scopo di diventare un punto centrale della sua esistenza” è ciò che si legge all’inizio del capito scritto dalla deputata.
“Grazie ad un lavoro di squadra, di rete è nata una proposta di legge, una fattispecie di reato che possa punire le truffe romantiche.
Abbiamo cercato di codificare quello che è il fenomeno criminale delle truffe romantiche, una fattispecie di reato inserito nell’articolo 640 sexies con una aggravamento se dal fatto deriva la morte della vittima e ovviamente non possibilità di benefici di legge fino ovviamente a un risarcimento totale e completo del danno” sono le parole della Ascari all’inizio dell’intervento alla Camera.
“Una modalità criminale di adescamento, con incremento del 118% dopo il covid-19, che parte con un love bombing, un bombardamento di amore, di attenzioni e in modo da carpire la fiducia e quindi i sentimenti; questo è il reato più doloroso perché tocca l’intimità della persona” fa presente la Ascari durante la conferenza stampa.
Un fenomeno criminale sommerso, ancora oggi poco conosciuto ed è per questo che oltre a questa importante codificazione c’è anche la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sul fenomeno settario” aggiunge la deputata.
“Un lavoro di ascolto e di rete, il caso di Daniele che si è tolto la vita a 24 anni”, spiega la Ascari a margine della conferenza ed aggiunge che “è un fenomeno criminale, ossia le truffe romantiche, dove dietro si nasconde una rete di predatori che utilizzano un metodo criminale, quello del love bombing, le attenzioni, per poi arrivare a carpire la fiducia, il controllo, la sottomissione, la violenza economica, fisica, psicologica della vittima”.
Un manuale, ritiene la deputata che deve essere letto in tutte le scuole di ogni ordine e grado, per fare prevenzione e bisogna dare la possibilità agli studenti “di parlarsi, ascoltarsi, confrontarsi, un aspetto che ancora oggi non si verifica, conclude la deputata.
Dagli dati Istat (istituto nazionale di statistica) – viene riportato nel libro – dell’anno 2020 sul fenomeno suicidario in Italia risulta siano accaduti 3748 suicidi, con dati riguardano una popolazione di 15 anni in su. 2945 maschi e 803 femmine. Distribuzione sul territorio: nord ovest 1119 suicidi, nord est 946, centro 711, sud 538, isole 372.
Di Giada Giunti