Cosa significa glorificare il maritozzo tanto da dedicargli una giornata specifica come si fa per altri problemi sociali e mondiali? Semplicemente ricordare che in questa vita non c’è una redenzione o un riscatto vero. Possono esserci però dei momenti in cui i malesseri possono essere sollevati da piccoli beni culinari effimeri ma funzionali.
Il maritozzo entra a pieno titolo entro questi piaceri tanto da avergli dedicato una Giornata. Il bene mondano ha il tratto tipico della leccornia di matrice romana. La Giornata è arrivata alla settima edizione. Difficile fare una stima di come la ricorrenza coinvolgerà effettivamente forni e ristoranti.
“Il Maritozzo Day non è solo una celebrazione culinaria – a spiegarlo all’Ansa sono Silvia Pontarelli e Gabriele Lupo di Tavole Romane, ideatori e organizzatori dell’evento – ma un’opportunità per esplorare il gusto unico di questa specialità le cui origini sfumate partono dall’Antica Roma, con la consuetudine di preparare delle pagnotte arricchite di miele e frutta secca per poi diventare tradizione nel periodo della Quaresima, quando il Maritozzo rappresenta l’unica deroga ammessa al digiuno imposto dal momento e che è più piccolo e con una cottura più lunga che gli conferisce un colore più scuro e con l’aggiunta all’impasto di uvetta, pinoli e canditi (Maritozzo Quaresimale), per arrivare fino all’usanza da parte dei futuri mariti di regalare alle promesse spose proprio un “maritozzo” con all’interno un anello o un oggetto d’oro, possibile origine del nome Maritozzo”.