L’ospedale San Giovanni Evangelista è collocato in posizione centrale nella città di Tivoli ed è una realtà sulla quale i tiburtini si sono sempre battuti. Nella notte dopo la festa dell’Immacolata Concezione hanno visto nel fumo un motivo di orgoglio e sicurezza cittadina.
Ore dieci e mezza di sera. Dalla piazzola dove sono in deposito rifiuti speciali cominciano a vedersi alcune fiamme e subito il fuoco divampa interessando, almeno per gli effetti fumogeni, i reparti interni dell’ospedale. Ed è subito panico. Le fiamme e il fumo denso invadono la struttura. Ed è la parte che dà su via Roma quella che mostra danni più gravi.
Iniziano subito le operazioni di messa al sicuro dei pazienti in una grande palestra. Dopo la prima grande operazione di fuga ordinata dai reparti se ne contano circa centocinquanta. Ma alcuni non ce la fanno. In primissimo bilancio si contano tre decessi ma poi se ne aggiunge un altro dal reparto di cardiologia. Si tratta di due donne e due uomini.
Gli uomini: 76 e 86 anni. Le due donne: 84 e 86 anni. Si contano, complessivamente, in circa duecento gli sgomberati, in pratica tutti i pazienti. Tra questi, sette bambini, una donna incinta salvata con l’autoscala e i pazienti Covid … ( Ora, si dovrà capire bene se le cause della morte siano da attribuire effettivamente al fuoco divampato, alla paura generale oppure purtroppo si è trattato di triste decorso delle loro patologie ).
IL problema della fuga ordinata dei ricoverati – ma già preordinata come piano di estrema urgenza dalla dirigenza sanitaria – è consistita nel fatto che alcuni di questi sono rimasti intrappolati al secondo e al quinto piano. Tutta la struttura ora è stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco intervenuti prontamente. A loro il merito di aver messo in salvo circa centosessanta pazienti, tra coloro che sono stati sistemati nella palestra ed altri in diverse condizioni di riparo. È sempre dei vigili del fuoco la stima per cui l’incendio sia divampato dai rifiuti speciali organizzati per essere portati via nella piazzola dell’ospedale.
Terapia intensiva e Pronto Soccorso, i reparti maggiormente colpiti. Altre parti dell’ospedale non sarebbero state coinvolte ma chiaramente l’ordine di sgombero dei pazienti è stato eseguito anche per loro perché, al di là delle fiamme, il problema era il fumo che si è cosparso nell’ospedale.