«Il 25 dicembre, giorno di Natale, Luno Nero è stato trovato morto all’interno della gabbia di un suo vicino di box, nel canile di Ponte Marconi. Cosa è successo a questo cane di soli due anni? Chi ha la responsabilità dell’accaduto? Dove stava chi doveva vigilare? Per vederci chiaro protocolleremo oggi stesso un accesso agli atti indirizzato al Dipartimento Ambiente. In canile Luno Nero aveva tentato più volte la fuga. Tuttavia non era stato trasferito nella più adeguata struttura di Muratella e continuava a essere ospitato in una gabbia che, oltre a non essere in sicurezza, era posizionata accanto al box di un cane molosso entrato come morsicatore. Ma gli interrogativi per i quali cerchiamo un’adeguata risposta sono anche altri. Non si capisce, ad esempio, dove fossero i due operatori del turno di notte, previsti in gara e nell’offerta tecnica del gestore, se fossero presenti all’interno della struttura e, in questo caso, perché non siano intervenuti per tentare di salvare la vita dell’animale.
Adesso si accertino le responsabilità del gestore, un soggetto imprenditoriale che ad agosto si è aggiudicato l’appalto triennale. Come forza politica ormai da mesi stiamo attenzionando quanto accade all’interno dei canili di Roma Capitale. Quando i sindacati segnalano turni di lavoro, mansioni e livelli retributivi non congrui e le associazioni si lamentano per una diffusa carenza di benessere per gli animali e di servizi per i cittadini, evidentemente esistono aree di criticità che meritano di essere chiarite. A maggior ragione se si pensa che per ciascun animale accudito il Campidoglio versa 13 euro al giorno, un importo molto più elevato della qualità del servizio che ne riceve».
Così, in una nota, Flavia De Gregorio e Simonetta Novi, rispettivamente capogruppo capitolino di Azione e capogruppo della Lista Civica Calenda Sindaco in VIII Municipio.