Aumentano gli occupati e gli inattivi, diminuiscono i disoccupati. Il raffronto è a stretto giro e riguarda ovviamente l’anno precedente avendo monitorato il mese di novembre in relazione ad ottobre. Quindi a novembre 2023 l’occupazione aumenta (+0,1%, pari a +30mila unità) tra le donne. Quella maschile rimane stabile. Ma cala tra gli autonomi e i giovani lavoratori tra quindici e trentaquattro anni. Invariato il tasso di occupazione: 61,8%.
“Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,3%, pari a -66mila unità) per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni tra i quali invece si osserva un aumento. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,5% (-0,2 punti), quello giovanile al 21,0% (-2,5 punti)” – scrive sempre l’Istat.
L’analisi che la stessa Istat espone è quella per cui nello scorso novembre si è registrata una continuità di ripresa occupazionale. Ma se si guarda lo stretto – il mese precedente – coinvolge solamente i lavoratori dipendenti. Questi ultimi sono aumentati di quindicimila unità arrivando a 18 milioni 700 mila. Da rilevare che c’è una ripresa anche dei dipendenti a termine.
Ma il senso della crescita occupazionale lo si vede in confronto alla stessa porzione di tempo nell’anno precedente. A novembre 2023 gli occupati risultano ventitré milioni settecentoquarantatré mila: cinquecentoventi mila in più dell’anno precedente, sempre a novembre.