Attraverso le fotografie di moda ed i suoi ritratti provocatori, Helmut Newton, ha ridefinito gli standard estetici, sfidando le convenzioni. Nasce a Berlino nel 1920 ed inizia la propria formazione all’età di 16 anni, affiancato dalla celebre fotografa di moda Yva. Nel 1945 apre un piccolo studio a Melbourne ed inizia a collaborare con Vogue Australia e British Vogue, poi nel 1961 con Vogue France, Elle France, Queen e Vogue Italia. Newton cerca sempre di non rappresentare l’abbigliamento come un semplice accessorio, ma come lo specchio delle epoche. La mostra Helmut Newton Legacy, allestita fino al 10 marzo nel Museo dell’Ara Pacis a Roma e curata da Matthias Harder e Denis Curti, ripercorre le decadi di attività del fotografo tedesco, attraverso oltre 200 scatti. Dagli esordi degli anni Quaranta e Cinquanta in Australia fino agli ultimi anni di produzione, passando per gli anni Sessanta in Francia, gli anni Settanta negli Stati Uniti, gli Ottanta tra Monte Carlo e Los Angeles e i numerosi servizi in giro per il mondo degli anni Novanta.
Le donne sono l’emblema del mutamento dei tempi. Vengono rappresentate forti, determinate e belle, mentre gli uomini, fanno solo da sfondo all’affermazione e alla potenza femminile. “Le fotografie di Newton riflettono i cambiamenti del ruolo delle donne nella nostra società. Nel corso della sua carriera ha saputo meglio di qualsiasi altro fotografo come, metaforicamente, mettere le donne su un piedistallo. Nelle sue prime fotografie si trattava più di un’abitudine di galanteria convenzionale, nel suo lavoro successivo diventa un chiaro riconoscimento del potere e dell’autorità femminile”, queste le parole dei curatori della mostra. Helmut Newton sfidava continuamente i limiti della morale, ridefinendoli in base alla sua visione artistica. Nel 1981 egli sviluppò un’idea visiva totalmente rivoluzionaria per Vogue Italia e Vogue France: fotografò le modelle nelle stesse pose, prima vestite e poi nude “Naked and Dressed”. Un nudo glamour e mai volgare. Queste immagini sono state raccolte nel suo libro di maggior successo “Big Nudes”.
Helmut Newton, Rue Aubriot, Yves Saint Laurent, Vogue Francia. Parigi, 1975 Rue Aubriot, Yves Saint Laurent, French Vogue. Paris, 1975 © Helmut Newton Foundation.
Helmut Newton, Thierry Mugler, Monaco 1998
Helmut Newton, Donna che esamina un uomo, Calvin Klein, Saint-Tropez, American Vogue 1975
Helmut Newton, 12:30 Nude, 11:00 Dressed, Brescia, Vogue Italia 1981
Helmut Newton, Sie kommen Naked and Dressed, Parigi, French Vogue 1981
Negli anni 90 il fotografo berlinese lavorava sempre più di rado per le riviste, mentre aumentavano gli incarichi conferiti direttamente da clienti come Chanel, Mugler, Yves Saint Laurent, Wolford Swarovski e Lavazza. Intensa è inoltre l’attività ritrattistica di Newton che ha immortalato volti celebri come Gianni Versace, Andy Warhol, Charlotte Rampling, Romy Schneider, Catherine Deneuve, Mick Jagger, Nastassja Kinski, David Bowie, Elizabeth Taylor, Arthur Miller e molti altri.
Helmut Newton, Catherine Deneuve. Esquire. Parigi, 1976 Catherine Deneuve. Esquire. Paris, 1976 © Helmut Newton Foundation.
“Newton ha sempre amato sorprendere e polarizzare, un approccio che ha consolidato la sua reputazione internazionale e ha plasmato il suo stile unico. Sessant’anni di immagini provocatorie, che mescolano i generi fotografici, fanno fallire ogni tentativo di inserirlo in una categoria. Intrecciava considerazioni commerciali ed eleganza, stile e voyeurismo, creando una commistione tanto inimitabile quanto difficile da dipanare. Questo approccio è intrinseco alla sua innovativa esplorazione del mezzo fotografico” (Matthias Harder e Denis Curti).
Helmut Newton, John Bates, London, British Vogue 1966
Alessia Di Domenico