E così chi scrive avvisa che l’incontro è per tutti i cittadini romani che dall’età della pietra vengono fustigati e posti sul rogo ardente dell’attesa per le eterne disfunzioni, manchevolezze, ritardi, soprusi, decurtazioni arbitrarie, sparizioni di interi fascicoli, ricostruzioni della anzianità lavorativa durata anni che risultano inutili per decesso del pensionato, dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale fondato il 1898. Sveglia alle ore 5.00 del mattino per prendere i numeri limitati (troppo lavoro fa male) per chiedere informazioni, che di norma non vengono fornite perché gli uffici non hanno aggiornato il “data base”. Giornate intere perdute per ottenere il proprio risparmio, quanto accantonato durante il periodo lavorativo, per assicurarsi una somma necessaria a vivere quando non si è più in servizio.
E cosa ci combina il Governo dell’On. Meloni? Un Governo nuovo diverso, nato dal nuovo precedente, che aveva sostituito un altro nuovo a sua volta frutto di un nuovo diverso, sottrae alle esigue sussistente dei marittimi parte dell’indennità di malattia. Di malattia capite! Tu marittimo, a differenza degli impiegati statali che si ammalano tutti i venerdì o il lunedì per aver fatto tardi la domenica. E no! tu marittimo già sei favorito perché hai il vantaggio di lavorare in mare, in pratica sei sempre in vacanza, pretendi anche di ammalarti? Ed io ti punisco, ti riduco l’indennità di malattia dal misero 75 % al miserrimo 60%.
Cos’è l’indennità di malattia? L’indennità per inabilità temporanea assoluta da malattia fondamentale (art. 6 Legge 831/38) è la prestazione economica erogata ai componenti degli equipaggi assicurati nel caso di malattia che si manifesta durante l’imbarco impedendo la prosecuzione della navigazione. La misura della prestazione è pari al 75% (60% per gli eventi dal 1° gennaio 2024) della retribuzione corrisposta all’assistito dal proprio datore di lavoro, secondo quanto previsto dall’art. 10 legge 831/38. Attualmente viene presa a riferimento la retribuzione percepita nei trenta giorni precedenti allo sbarco, la cui data è quella annotata sui ruoli dell’equipaggio. Se l’assicurato ha lavorato per un periodo inferiore a 30 giorni, gli elementi fissi della retribuzione sono rapportati al mese.
E’ bene che i cittadini sappiano, visto che il pesce da mangiare piace a tutti e gli italiani non sono disposti a rinunciare. A Noi primi al mondo nella gastronomia diciamo ai burocrati della Amministrazione europea che non ci piace mangiare la carta.
I lavoratori marittimi hanno diritto per eventi di malattia, in presenza dei requisiti di carattere sanitario e amministrativo, alle indennità specifiche del settore:
- indennità per inabilità temporanea assoluta per malattia fondamentale.
Spetta per evento di malattia che si manifesta durante l’imbarco impedendo il proseguimento della navigazione; se il medico non lo ritiene necessario, il lavoratore non viene sbarcato e la malattia non viene indennizzata dall’INPS; - indennità per inabilità temporanea assoluta per malattia complementare.
Spetta, per eventi di malattia che si manifestino entro i 28 giorni dallo sbarco, ai lavoratori imbarcati: su piroscafi o motonavi addetti al traffico; muniti di carte di bordo; su rimorchiatori d’alto mare; su navi di stazza lorda superiore alle duecento tonnellate, addette alla pesca oltre il canale di Suez, gli stretti di Gibilterra e dei Dardanelli; - indennità per inabilità temporanea da malattia per i marittimi in continuità di rapporto di lavoro/in disponibilità retribuita. Spetta per eventi di malattia che si manifestano dopo 28 giorni ed entro 180 giorni dallo sbarco;
- temporanea inidoneità all’imbarco conseguente a malattia comune.
È a carico INAIL l’eventuale riconoscimento della prestazione per evento di infortunio sul lavoro/malattia professionale.
I contributi a carico degli armatori per la copertura delle prestazioni per “inidoneità temporanea alla navigazione”, pari allo 0,15% dell’imponibile contributivo dichiarato, sono incassati integralmente dall’INAIL e oggetto di regolazioni contabili tra enti.
L’indennità spetta ai lavoratori marittimi e a determinate diverse categorie di lavoratori che, qualora imbarcati per servizio della nave, sono a essi equiparati. L’indennità per inabilità temporanea assoluta per malattia fondamentale è erogata: dal giorno successivo allo sbarco per tutti i giorni di prognosi (comprese le festività) fino alla guarigione clinica; in presenza dei requisiti sanitari è riconosciuta per la durata massima di un anno dallo sbarco.
La domanda può essere presentata tramite il servizio online “Comunicazione integrativa malattia marittimi”, accedendo con le proprie credenziali. Si tratta di uno strumento di acquisizione aggregata degli elementi istruttori di carattere amministrativo e sanitario.
Il lavoro c’è, ma per i ragionieri, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, come per dipendenti dell’INPS a posto fisso, anche per i 4 milioni di dipendenti pubblici
che vengono retribuiti con il reddito, i profitti, di chi lavora, chi crea; vale a dire con il 23% della popolazione che lavora e produce e mantiene il restante 77 % della popolazione. Con un reddito nazionale di circa 1.800 miliardi la metà viene impiegata per il costo dell’intero apparato pubblico, compresi stipendi, indennità, prebende dei parlamentari e ministri, per non parlare della mitica Europa, basti pensare che la tedesca Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione europea incassa 1.500,00 euro al giorno, idem per il Prof. Draghi, il bello della democrazia e della libertà.
Segretario nazionale ORSA Gennaro Bottiglieri
Il posto di lavoro dove si trova? In mezzo al mare. Mosè stese il suo bastone e il mar Rosso venne separato in due parti da Dio. State sereni, il Governo Meloni composto da altissimi professionisti fa anche i miracoli. Parola di “Giorgia”
L’educazione ci caratterizza da sempre e pensiamo che realistiche esigenze lavorative possono essere presentate controllando la rabbia ed argomentate pacatamente. Ma se giuste richieste dei reclamanti non vengono ascoltate, allora chi al momento è seduto sul posto di comando e può assumente decisioni deve sapere che le risorse, il vile denaro, di quel 23 % di cittadini che lavora in parte viene impiegato per pagare gli stipendi di coloro che operano nella Pubblica Amministrazione. Ne consegue che il mancato ascolto e la mancata soluzione del problema comporta (art. 52 difesa legittima c.p.p. e art. 54 stato di necessità c.p.p.) l’intimazione di sfratto al Governo del Premier Meloni e l’indizione di nuove elezioni secondo le regole della celebrata democrazia. Dice Pirandello (meridionale) “Così è se vi pare”?
Michele Battiloro Direttivo Democrazia Cristiana
Vice Segretario elettorale nazionale
L’unità con i marittimi, come con gli agricoltori, con i balneari, con i piccoli commercianti, con gli artigiani, con gli ambulanti, con le associazioni degli erbivendoli e fruttivendoli, con il lavoratori autonomi dimenticati (parrucchieri, barbieri, centri di estetica etc), tutte quelle piccole realtà lavorative, falcidiate da decenni, depredate del proprio lavoro, ostacolate nell’esercizio dell’attività lavorativa da un burocratismo predatore e da un indecoroso sperpero del denaro pubblico (non è che aumentando l’impegno di spesa per un settore significa automaticamente che quel settore diventa più efficiente), è parte integrante della attività politica in corso della DC. Ci troviamo a vivere in una comunità, in un sistema, il sistema dell’azienda Italia, che da oltre 30 anni è un reclutamento (clientificio) ininterrotto di agenti sanzionatori e predicatori del bene comune di ogni ordine e grado, tutelati dall’anonimato (esentati dal declinare le proprie generalità), non punibili per disposizioni superiori, che decidono ad libitum tra colpevoli ed innocenti in attesa di imputazione, decretando un dominio tirannico di controllo dei cittadini-utenti, con abusi e crimini orrendi che dovrebbero assicurare garanzia di sicurezza, tutela delle fasce deboli, crescita e sviluppo per traguardi di benessere economico e sociale. Non declamando quanto verrà fatto in un futuro lontano con i soldi presi a prestito per far salire alle stelle il debito pubblico, ma ciò che si intende fare oggi.
Se le universali regole del libero mercato (un tempo si diceva meno Stato più mercato) vengono stravolte dal dissennato intervento dello Stato nell’economia ovviamente il mercato non è più economicosostenibile e saranno sempre più necessari provvedimenti, quali concorso al pagamento delle bollette (che peraltro è stata la solita balla), salario minimo orario, superbonus immobili e lo stesso reddito di cittadinanza o di inclusione. Ovviamente, sono bene accetti tutti, ma si alterano i meccanismi e le leggi economiche del mercato. Un esempio se peschiamo il pesce migliore al mondo sono quelli che producono la materia prima che fissano il prezzo. E’ chiaro! E se ci sono altri operatori di altri Paesi con un prodotto scadente che vogliono inquinare il mercato del pesce nostrano si vietano le importazioni, salvo mettere dei dazi. Non piacciono i dazi ai giornalisti di regime? si iscrivano a dei corsi di formazione per economia e economia internazionale.
Da una parte abbiamo i c.d. agenti sanzionatori (dal giudice all’assistente sociale, dall’operatore sanitario, all’agente delle forze dell’ordine, dall’agente municipale ai sanitari del TSO, dalla maestra elementare all’amministratore del Condominio, dal narratore dell’ovvio al predicatore di morte, dichiarando solidarietà coesione, amore per l’altro. Dall’altra il vasto popolo dei figli di un Dio minore, dei sofferenti, degli oppressi, dei dimenticati, degli ultimi, dei richiedenti giustizia senza giustizia.
Anche a coloro che sono bravi a difendersi vergono frapposti ostacoli ed impedimenti che al contrario per gli agenti sanzionatori non vengono rispettati. Trasparenza, richiesta accesso agli atti (solo per alcuni), competenza, rispetto delle procedure, ottemperanza al rapporto gerarchico, non consentita ingerenza nel lavoro altrui, indifferenza istituzionale, negligenza, imperizia, inerzia nell’applicare la sanzioni ai sottoposti gerarchicamente appartenenti alla stessa categoria. etc. Tutti NON imputabili, esentati da responsabilità pur occupando una posizione di alto comando e prestigio.
di Carlo Priolo giornalista professionista