In questo difficile momento economico, dilaniato sempre più da conflitti continui e ripetuti in varie parti del globo, la borsa sembra impazzita ed il normale andamento dei mercati è ormai pura utopia. Questo si traduce in un’incertezza ogni giorno più grande per una sempre crescente fetta di risparmiatori (italiani in primis) che, con le unghie e con i denti, provano a strappare i loro sudati capitali alla morsa dell’inflazione.
Il difficile inizia proprio qui. Come fare?
A chi affidarsi?
Ardue domande che attanagliano la mente di chiunque abbia pensato ad un futuro per quei sudati risparmi, che saranno la base per una pensione che altrimenti diventerà sempre più difficile ottenere, con l’Inps ormai prossimo al tracollo.
Da una parte istituti bancari con i loro promotori che smerciano prodotti finanziari come fossero caramelle, dal dubbio gusto o rendimento, ma ben conditi da commissioni e costi nascosti;
Dall’altra la via del fai da te: irta di spine, tranelli, buche e chi più ne ha più ne metta, nella quale si avventurano ignari i risparmiatori credendo di replicare il cammino di Warren Buffet, pur non avendo la minima esperienza o conoscenza della materia.
Il panorama è nero.
Buio come la notte.
In questo buio così denso, una luce di speranza la danno Emanuele ed il suo team.
Emanuele: CEO, fondatore ed analista di Stock Gain, coordina un gruppo di professionisti, analisti perlopiù statunitensi, che, da qualche anno a questa parte, offrono analisi e panoramiche sui mercati finanziari ottenendo un riscontro sempre maggiore da parte del pubblico che si siede al tavolo dello scenario economico mondiale.
Proprio per questo, noi di PaeseRoma, siamo riusciti a strappare ad Emanuele, sempre molto occupato nella direzione di Stock Gain, una breve intervista che spiega i punti salienti della filosofia con la quale ogni giorno aiuta migliaia di risparmiatori italiani e non a gratificare i loro sforzi economici.
Allora, spiegaci, qual è il per voi di Stock Gain la cosa più importante da tenere a mente quando analizzate il mercato?
Innanzitutto vi ringrazio per questa possibilità, sono onorato.
Tornando a noi… il nostro punto cardine è seguire il concetto di FOCALIZZAZIONE, secondo il quale non andiamo ad investire in ETF, fondi o panieri di azioni, ma piuttosto ci focalizziamo (da cui il nome) su singoli titoli, avendo analisti settoriali che scrutano nell’oceano del mercato, in cerca di aziende pronte ad esplodere.
Chiarissimo. E questi titoli che poi immagino mettiate a portafoglio, sono di un mercato specifico oppure spaziate cercando le occasioni migliori?
Tendenzialmente il nostro mercato di riferimento è quello americano (NASDAQ e NYSE).
Negoziamo titoli di varia natura provenienti comunque da diverse parti del mondo.
Per farla breve… quando fiutiamo un’azienda promettente, siamo i primi a inserirla nei nostri portafogli.
Ok, quindi mi stai dicendo che difficilmente troveremo all’interno di uno dei vostri portafogli un titolo straquotato e super famoso?
Beh, ovviamente.
Di solito quando un titolo è super famoso è troppo tardi per pensare di poterne sfruttare una potenziale crescita.
Il nostro lavoro sta proprio nello scovare perle sconosciute ai più… aziende che sono agli albori o giganti molto ben capitalizzati, ma che comunque non godono di visibilità adeguata.
Quindi, se ho capito bene, mostrate i vostri investimenti divisi per portafogli? E oltre a questo date anche formazione in ambito finanziario?
Si, esatto.
Mostriamo ciò che noi stessi facciamo nei nostri portafogli.
Non ci occupiamo di formazione e non abbiamo corsi all’attivo, ma ciò che mostriamo può essere utilizzato a scopo didattico e da esempio, come operatività da replicare in autonomia, ognuno sul proprio conto, senza vincoli o obblighi di alcun tipo.
Ultima domanda, per chiudere.
Cosa diresti ai lettori di questo articolo?
Innanzitutto direi di accrescere la propria educazione finanziaria con studio e analisi.
Ovviamente tutto ciò richiede tempo, molto tempo.
In mancanza di competenze sconsiglio comunque il fai da te, poiché può essere davvero doloroso non avendo contezza di ciò che si sta effettivamente facendo.
Bisogna sempre ricordare che investire è un’attività soggetta a rischio e che quindi è bene mettere sul piatto solo ed esclusivamente capitali che si ha la possibilità di poter perdere.
Grazie per il tempo dedicatoci
Grazie a voi.