“Chiediamo la fine all’occupazione della Palestina. In piazza a Roma con noi c’è il popolo e i partiti che non sono in Parlamento. È l’Italia che noi vogliamo. Noi la Palestina la vogliamo, non esiste Israele che è uno stato che occupa e che ha colonizzato la nostra terra”. È quanto scandisce una ragazza dai microfoni dei manifestanti di piazza Vittorio.
Ma la polemica sulle morti a Gaza non trova confine. Non si ferma al Medio Oriente o a questo conflitto iniziato il 7 ottobre con la strage al rave da parte di Hamas e continuato con le ritorsioni militari israeliane.
Arriva in ogni piazza d’Italia. A Roma nel pomeriggio si è concentrata a piazza Vittorio. Alcune centinaia di giovani con bandiere della Palestina si sono concentrati nella parte del plateatico in direzione di Santa Croce in Gerusalemme.
Sono per lo più ragazzi residenti in città ma arrivati dal Libano. Le parole chiave della protesta non si fermano a slogan contro Benjamin Netanyahu ma se la prendono anche con Giorgia Meloni fotografata mentre stringe la mano al premier israeliano.
Sullo striscione dove sono raffigurati i due presidenti una composizione grafica mostra una miriade di mani aperte di colore rosso a simboleggiare il sangue versato in questa guerra per il quale accordi bilaterali tra paesi nulla possono.
Le parole guida ripetono il tormentone lanciato da Ghali a Sanremo: “stop al genocidio”. Ma poi dicono anche, più sostanzialmente: “Palestina libera”. Ma i rivoli di polemica dei giovani che protestano non si fermano al bersaglio Giorgia Meloni. Se la prendono anche con Liliana Segre: “ti stimiamo ma non sento la tua voce sulle stragi di Gaza”. Parole ripetute su un altro striscione fatto garrire dai manifestanti. Ovunque bandiere della Palestina.
Sempre i manifestanti inscenano un sit in con seduta collettiva a terra e come sottofondo simbolico il rumore degli ordigni militari che esplodono. Dopo la manifestazione effettiva di cosa rappresenta effettivamente la guerra, non un film, non una visione, neanche una semplice cognizione, ma morti e bombardamenti reali, il corteo parte per raggiungere la volta di piazzale Tiburtino.