Si è cosparso di benzina dando alle fiamme l’auto con lui dentro. Un atto estremo di cui ancora non si conoscono precisamente le motivazioni. Si sa solo che l’uomo di cinquanta anni aveva in corso una separazione dalla moglie. L’atto probabilmente avrà voluto mostrare un suicidio efferato per massima esposizione verso quella che si determinava come l’ex consorte.
La sua azione certa è stata quella di appiccare il fuoco nell’auto a metano e di posteggiarla davanti alla casa di famiglia. È successo a Golasecca in provincia di Varese alle sei del mattino di oggi.
Molto estese le ustioni riportate, inevitabilmente. Il ferito è in condizioni gravi ed è in codice rosso all’ospedale locale. Ustionata anche la moglie, oltre che in stato di shock. Ha quarantadue anni e una figlia di tredici anni. Moglie e figlia si sono lanciate nel tentativo di salvarlo dal rogo.
I prossimi giorni forse arriverà il racconto delle ragioni di tanta disperazione. Ma più probabilmente non arriverà. Sarà derubricato come fatto accaduto e che riempie le pagine per un giorno e i notiziari telematici per sei ore. Se ne parla un po’, più niente dopo.
E invece questo ed altri casi restano di enorme attualità e dovrebbero rimanere tematizzati come facenti parte di una realtà drammatica dei nostri tempi che potrebbe sintetizzarsi con la crisi del rapporto uomo-donna (o donna-uomo come si preferisce) nel nostro modello di società, quindi di consumi e di modi di essere.
Tutto questo per dire che i casi di “femminicidio”, giustamente ricordati e rievocati anche nella loro cifra statistica, rappresentano solo la punta degli iceberg di cui consta il nostro modello di vita. Non esistono solo uomini che impazziscono o che forse portavano la pazzia nel loro comportamento ordinario e apparentemente irreprensibile. Folli al punto di rivalersi sulle povere sventurate.
Esistono anche gli sventurati. Esistono uomini che dormono in macchina e o in modi occasionali per consentire a mogli e figli di avere una vita dignitosa. Uomini che si sentono totalmente superati nella concezione di coppia, usati, e liquidati come strumenti utilizzati e oramai inservibili.
Sono comunque storie che vanno raccontate e debbono essere conteggiate nel novero statistico prima menzionato. Se si riuscisse a darne una vera cifra il dato della crisi del nostro modello di vita sarebbe valutabile nella drammaticità in cui si trova attualmente.
Tutto questo solo per capire quanto siamo in crisi, donne e uomini. Il dato dà la cifra. Le soluzioni, certo, sono altra cosa.