Sarebbe una catastrofe.
Immaginiamo di stare dentro un supermercato, almeno l’ottanta per cento dei prodotti non sarebbe più li, la loro esistenza dipende anche indirettamente dall’impollinazione.
La brutta notizia è che non ci sarebbe una possibilità alternativa, sintetica per assolvere alla fecondazione artificiale che questi preziosi insetti svolgono.
L’ipotesi è tutt’ altro che remota, al momento sono 350 le specie a rischio e negli ultimi dieci anni le popolazioni sono diminuite del 35 per cento.
I pericoli sono tanti e non solo legati ai cambiamenti climatici. Sicuramente il più terribile è la mano dell’uomo.
Oramai tutti gli scienziati concordano come le api siano centrali all’ interno del nostro ecosistema e per questo non dobbiamo distruggere il loro/nostro equilibrio naturale.
I dati del UNEP- United Nations Environment Programme, ci dicono che in Europa 5 mila colture crescono grazie alle api.
Il famoso scienziato Albert Einstein aveva una previsione, senza le api , il genere umano non potrebbe vivere più di cinque anni.
Il problema più grande rimane quello dei pesticidi a base di neonicotinoidi, sostanza dopante che fa perdere l’orientamento alle api per non fare più ritorno in apiario.
Massimiliano Pirandola