Durante l’intervento alla Camera dei Deputati per illustrare le linee programmatiche del semestre italiano di presidenza Ue, Matteo Renzi ha dato l’impressione di inciampare sui natali dei connazionali Marco Polo e Matteo Ricci.
A molti è sembrato che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi abbia detto che l’espolatore e il gesuita sono nati in Cina. Un falso scivolone dovuto alla costruzione della frase e all’intonazione?
Il direttore di Radio Capital Vittorio Zucconi ha scritto su twitter: “Sfondone di Renzi sulla nascita di Marco Polo e del gesuita Matteo Ricci. Questo succede a voler essere troppo circoncisi”.
Il premier allora gli ha risposto: “Mai detto, caro Direttore. Controlli le fonti…”.
Per amore della verità sono andato a verificare le fonti per comprendere meglio come sono andate veramente le cose. Quello che segue è il resoconto stenografico della Camera dei Deputati.
E questo che cos’è? È semplicemente il luogo nel quale andare a vendere qualche prodotto del made in Italy (che non sottovaluterei, perché il mercato globale che si apre, in particolar modo in alcuni Paesi asiatici, è straordinario, è straordinario)? Ma la Cina può essere, nella terra che ha dato i natali a Marco Polo e a Matteo Ricci, semplicemente un grande mercato dove andare a piazzare i nostri prodotti o, viceversa, una minaccia dalla quale cercare di difendersi, anziché il luogo di un’elaborazione culturale, che consenta all’Italia, appunto, una volta di più, di essere forte nel fare il proprio mestiere?
Di seguito ho trascritto lo “sbobinamento” del video del discorso di Renzi.
E questo che cos’è? E’ semplicemente il luogo nel quale vendere qualche prodotto del made in Italy? Che non sottovaluterei, perche il mercato globale che si apre in particolar modo in alcuni Paesi asiatici è straordinario, è straordinario. Ma può essere, nella terra che ha dato i natali a Marco Polo e a Matteo Ricci, la Cina, semplicemente un grande mercato dove andare a piazzare i nostri prodotti o, viceversa, una minaccia dalla quale cercare di difendersi, anziché il luogo di un’elaborazione culturale che consenta all’Italia, appunto, una volta di più di essere forte nel fare il proprio mestiere?
Scomodando Lubrano, la domanda nasce spontanea: Matteo Renzi, ti è morta la maestra?
di Fabio Galli