Riflettando sull’ arte – Dopo la recente chiusura a Roma della mostra dei “Cento pittori via Margutta“ che aveva il tema pittorico della intelligenza artificiale e quindi anche per analogia della nuova “arte quantistica“ ispirata appunto dalla meccanica quantistica, il consenso ottenuto dai visitatori non ha riguardato soltanto le opere esposte ma l’attuale tema del coinvolgimento tra arte e scienza, proprio attraverso la ricorrente capacità dell’ arte di anticipare gli eventi futuri.
Lo stato di contraddizione – Tra i vari aspetti della meccanica quantistica è sempre più in evidenza quello del cosiddetto “entanglement” che in italiano ha il significato di: garbuglio, miscuglio, intrigo significato intrico sconcertanti confusioni di ostacolo intrigo significato intrico da una volontà ambiziosa e spregiudicata opera come ricoperti complicati intrico, eccetera, tanto per rendere l’idea dell’intreccio concettuale del suo contenuto. Un interessante aspetto dell’entanglement, di cui tanto si parla adesso, è già stato da tempo esemplificato per rendere l’idea di una delle più caratteristiche funzioni, della meccanica quantistica, ovvero, la sovrapposizione contemporanea di più significati contraddittori. Si tratta di un aspetto ritenuto misterioso e paradossale, trattato da Schrödinger come esempio nel caso del famosissimo gatto, di cui vale la pena ricapitolare il concetto.
Il gatto più famoso al mondo – Per dimostrare questa sovrapposizione di stati contraddittori, Schrödinger si riferisce al caso estremo della vita o della morte di un gatto. Il povero animaletto viene chiuso dentro una scatola – ovviamente è solo un esempio, niente di reale – con un meccanismo il cui funzionamento al 50% delle probabilità determina entro un’ora, la vita o la morte del gatto. Trascorso questo tempo, lo sperimentatore si appresta ad aprire la scatola per constatare ciò che è avvenuto. Fin qui l’esperimento. Ora, la considerazione che ne deriva è che, secondo la meccanica quantistica, fino a quando qualcuno non apre la scatola, esiste la doppia possibilità contemporanea che il gatto sia vivo o morto. Questo rappresenterebbe l’esempio di sovrapposizioni di stati contraddittori, ma non dispiegati fino a quando si verifichi l’osservazione da parte dello sperimentatore. È solo in quel momento che si potrà capire quale è stato il destino del gatto. Da qui deriva la spiegazione sperimentale della possibilità di due condizioni incompatibili tra loro, fino a quando una prevale ed è quella che determina la realtà dell’evento osservato. Prima della costatazione, nessuno poteva sapere quali delle due condizioni avesse prevalso.
L’ osservazione – Entrando ora nel campo più specifico della meccanica quantistica, ecco che l’osservazione del gatto di Schrödinger, viene sostituita per lo più, con quella di particelle subatomiche, mentre la simbolica apertura della scatola del gatto non equivale ad apposite misurazioni sulle particelle prese in esame. Inoltre, è fondamentale comprendere che non è l’osservazione in quanto tale, a determinare l’interferenza sul corpo osservato.Sono invece le misurazioni effettuate tramite onde elettromagnetiche che influenzano le particelle fino a “decadere” in quel momento in una delle loro caratteristiche. Ecco quindi che in meccanica quantistica finché l’accertamento riguarda le particelle o gli atomi o anche certe molecole, questo viene fatto attraverso onde elettromagnetiche che interagiscono con la materia osservata, determinando la cosiddetta, decoerenza della funzione d’onda, in quello stesso momento.Quando invece la visione prescinde dal contatto diretto dello sperimentatore, come il gatto di Schrodinger, lo stato di vita-morte si è verificato prima della scadenza dei 60 minuti precedenti corrispondenti all’apertura della scatola e non per l’effetto di questa. In tal caso non è lo sperimentatore che causa l’evento ma al contrario è la conoscenza di ciò che è già avvenuto, che rende consapevole l’ osservatore senza che esercitare alcuna interferenza sull’ esperimento. Ecco perché i principi della fisica quantistica valgano solo nel microcosmo: nel mondo reale non è lo sperimentatore nell’intento di conoscere che determina in quel momento, uno dei possibili stati del suo volere.
Conclusioni Da qui si deduce che il gatto di Schrodinger aveva già superato in vita o in morte l’ora del suo destino. Ciò insegna che la sovrapposizione di due o più stati contraddittori nel macrocosmo della vita quotidiana esistono quasi costantemente e che la sorte del famoso gatto non è così misteriosa come potrebbe sembrare dall’esperimento. Infatti, il principio della sovrapposizione di stati contraddittori tra loro, riguarda tutte le nostre decisioni, soprattutto quelle difficili e che sono sempre prese in una condizione almeno di ambivalenza. Tutto ciò che facciamo è sempre ponderato tra una decisione da prendere e un’altra da scartare, in uno stato sospeso e contraddittorio. Questo perché ogni azione è frutto di riflessione e ponderazione prima di diventare effettivamente un’azione. In effetti, non esistono casi contrari, a meno che in senso ironico si possa parlare di situazioni come quelle nello spettacolo improvvisato, dove persone senza filtro possono dire quello che viene loro in mente. Tuttavia, si tratta di eccezioni che confermano la regola.