È il segno di un popolo scisso quello che esce l’indomani del verdetto di colpevolezza a Donald Trump. Di tutta risposta il suo compitato elettorale ha raccolto settanta milioni per finanziare la sua campagna elettorale. Ed è una reazione-azione di un elettorale che non ci sta ad essere battuto da un verdetto della magistratura.
Ma a ben guardare un sondaggio tra gli americani vece giusto il verdetto per la metà dell’elettorato. Lo ha fatto Abc Ipsos.
Ci sono così i chiari termini dell’accentuazione della differenza esistente e inevitabile in un popolo che rischia di diventare asperrima nel momento in cui vede inclinato il confronto dato solo dalle elezioni.
Lo stesso Donald Trump parla di “punto di rottura” che i suoi sostenitori non sarebbero in grado di tollerare qualora la sentenza di colpevolezza prevedesse anche la reclusione. Si tratta di un messaggio ben chiaro ai giudici e qualcuno potrebbe parlare di ricatto bello e buono.
Il problema consiste che in un elettorato già lacerato le semplificazioni determinate da giudizi su illeciti considerati veniali come un sexy gate non possono determinare la scelta per chi deve guidare un paese potente come l’America. Ed anche se è complicato far notare che le ragioni della sentenza sono dovute al fatto che Donald Trump ha sottratto dei fondi – fatti passare per spese legali e invece destinati a comprare il silenzio di Stormy Daniels – il popolo di chi accorre a sostegno del più forte si arrocca ancora di più in questi casi.
La posizione di Trump quindi si rafforza in questo inizio di campagna elettorale. Anche qui il tycoon dovrà riuscire a recuperare un rapporto coi giovani ed il gioco è fatto. Tanto più se il suo rivale inquilino della Casa Bianca non riesce a dirimere neanche uno dei due conflitti.
Guardare da vicino questo caso è importante perché getta luce sulle novità affioranti nei sistemi di democrazia occidentale dove si evidenzia, pur se per casi e situazioni ben diverse, un conflitto tra potere giudiziario e potere degli eletti.
L’eletto conserva il limite di ritenere di non averne ritenendo di poter valicare l’agibilità data a un cittadino ordinario. Il giudice preso a dimostrare l’invalicabilità del suo potere che non dietreggia davanti a nessuno.
Prima di giocare il lotto delle scommesse – in cui il demos sta solo di mezzo ed è oggetto, non soggetto, è spettatore, mai attore – il modello occidentale deve pensare al più presto a dei correttivi. Prima di vedere sotto giudizio un giudice da un Parlamento che lo accusa per mancanza di giudizio.