IL giorno prima delle elezioni è uno spasso per il cronista. Nel senso che chiunque stia dentro i meccanismi della politica sa perfettamente cosa dicono i sondaggi e solitamente discostano assai poco da quelle che erano le ragionevoli previsioni. Solo che quello 0,5% in più o in meno, parti a poche centinaia di voti, danno il successo o la sconfitta di un leader.
E allora prima di trovare le giustificazioni utili si ricorre all’extrema ratio delle misure sociali. E queste sono sempre quelle delle elargizioni al popolo. E queste si chiamano Social Card. Si annuncia di aver aumentato il budget, quindi aumentare il compenso sociale. Da 457,9 euro a 500 euro. Ne usufruiranno le famiglie italiane con almeno tre componenti e un Isee sotto i quindicimila euro. Ma le risorse non sono immediatamente disponibili ma da settembre.
Ma chi già prende l’assegno di inclusione o il reddito di cittadinanza o possiede la cosiddetta “carta acquisti” non se ne potrà avvalere. Giustamente le misure sociali non sono cumulabili. Tantomeno a coloro i quali hanno nel nucleo familiare percettori di indennità di disoccupazione, di mobilità o godono di cassa integrazione.
Misure che si aggiungono al taglio delle liste di attesa in Sanità dove però la copertura finanziaria è demandata al Parlamento, la cui approvazione quindi è da riferirsi a “babbo morto”.
Si toccano i problemi fondamentali per cui si capisce come la società concreta sia toccata sui problemi concreti che guardano alla sussistenza vera e propria: in vita oltre che in salute.
IL problema è che la cifra delle questioni di sostanza viene finalmente affrontata solo a pochi giorni dalla scadenza elettorale, ma non risolta. Ne viene sostanzialmente dato solo l’annuncio. La copertura economica o l’ingresso vero e proprio nelle tasche delle persone più disagiate avverrà dopo le elezioni.
Sempre che questo quadro sia confermato! Se dovessimo trovarci davanti a un diverso presepe nessuno può dire. Chi vuole capire capisca.
E sono questi i veri termini dialettici tra governanti e governati.