LA CRONACA CONTINUA A DAR RAGIONE ALLA PSICOTERAPEUTA ANTONELLA BAIOCCHI CHE DA TEMPO AFFERMA CHE IL GENERE DELLE VITTIME E DEI CARNEFICI E’ UN FATTO CONTINGENTE
Innumerevoli fatti di cronaca che vedono le donne autrici di violenza:
07 06 2024 BOLZANO. Moglie picchia a sangue il marito.
05 06 2024 S. BENEDETTO DEL TRONTO. Bella da far girare la testa ha truffato e circuito decine di uomini.
05 06 2024 PALERMO. Litigano per separazione, spinge marito giù da ponte.
04 06 2024 NAPOLI. Annegò il figlio di due anni, madre assolta: “Incapace di intendere e volere”.
26 maggio 2024 TREVISO. Pedina e molesta l’ex fidanzato: braccialetto elettronico per una donna di 35 anni.
05 05 2024 UDINE località Bicinicco. Gli lancia dell’acido sul volto e lo uccide con le forbici, fermata dai carabinieri una donna. Etc.
Una lista lunghissima di donne violente che è possibile visionare al completo sul sito www.lafionda.com in cui il direttore del CSA (Centro Studi Applicati) Fabio Nestola, riporta in modo certosino gli articoli di cronaca che parlano di donne autrici di violenza. Sconcertanti i dati dei primi mesi del 2024. Dal 01/01/2024:
- 257 donne si sono macchiate di false accuse nei confronti di uomini innocenti
- 168 donne sono state autrici o mandanti di violenze verso uomini
- 107 donne sono state autrici di violenze su minori o anziani
Di seguito il parere della psicoterapeuta Antonella Baiocchi, autrice del saggio “la violenza non ha sesso” (Alpes Italia Editori, 2019) che si sta battendo da anni per far capire che la Violenza Relazionale e domestica non va legata solo al Genere maschile.
“Numeri terribili che senz’altro non rispecchiano la realtà dei fatti molto più drammatica ma che evidenziano che “la violenza non ha Genere”. In Italia purtroppo la cultura della violenza è inquinata da falle non più sostenibili: vige un vergognoso politicamente corretto che impone di considerare la Violenza Unidirezionale cioè una prerogativa solo dell’uomo, considerato a priori carnefice/colpevole in contrapposizione della donna considerata a priori vittima/innocente.
La violenza invece è Bidirezionale: vittime e carnefici possono essere sia uomini che donne.
Come spiego in modo dettagliato nel mio libro, la Matrice della violenza non ha a che fare con un Genere, ma riguarda tutti i Generi: è una questione di cultura tossica che famiglie e società continuano a divulgare.
Molto in sintesi si tratta di una sorta di “globale Analfabetismo psicologico-Relazionale” che impedisce alle persone di comprendere il valore della diversità, dell’opinabile, del relativo, inducendole a credere “che esiste il giusto, la verità assoluta” (ognuno crede di sapere dove sia) . Credenze tossiche che spingono a condannare (discriminare) tutto ciò che diverge dal modello considerato “giusto, verità” e che necessariamente spingono le persone a gestire le divergenze relazionali con una modalità tossica che impedisce il reciproco rispetto ed impone che uno dei due interlocutori si conformi all’altro: la cosiddetta “gestione dicotomica delle divergenze“.
Per forza maggiore in una relazione (quando passa il momento iniziale di entusiasmo ed euforia e si inizia a conoscere gli aspetti del partner “che non collimano col proprio modello” (cioè diversi), chi si trova in posizione di Potere (psicologico, fisico, economico, di ruolo, legale) impone la propria verità prevaricando l’interlocutore in posizione di vulnerabilità. Una modalità che giorno dopo giorno trasforma la relazione in una bomba ad orologeria.
Il sesso del carnefice (della persona che prevarica) è un fatto contingente: per secoli in posizione di Potere è stato posizionato il maschio, il quale discriminava e agiva violenza su chiunque non era conforme al proprio modello: le donne certo, ma anche uomini in posizione di vulnerabilità, che erano considerati sbagliati perché ostacolavano un amore, una eredità, una ascesa di potere, o solo perché di orientamento religioso, politico e sessuale diverso.
A differenza delle femministe (che per difendere le donne demonizzano gli uomini) e a differenza dei maschilisti (che per difendere gli uomini demonizzano le donne) quella che da anni divulgo è una Matrice inclusiva tutte le Vittime per di più sostenuta da argomentazioni scientifiche e non solo dal buon senso e dalle opinioni dei singoli: è una Matrice che non toglie nulla alle donne vittime di violenza, ma permette, invece alle vittime invisibili e disconosciute di avere la tutela che meritano e che la costituzione italiana (art. 3) impone.
Il mancato riconoscimento della Bidirezionalità della Violenza comporta gravose conseguenze:
- L’Italia continua a macchiarsi di una anticostituzionale discriminazione verso la tutela degli uomini (e lgbt) che subiscono violenza in ambito affettivo per i quali non si spende un euro: i Centri Anti Violenza accolgono solo le donne, il 1522 accoglie solo centri di aiuto per donne.
- Continua l’accanimento giudiziario verso gli uomini (particolarmente visibile nelle separazioni) e un atteggiamento privilegiato verso le donne (ad esempio, il Codice Rosso si attiva immediatamente per le donne e quasi mai per gli uomini).
- Non si debella la violenza, perché si punta l’attenzione sul un punto non vitale del “mostro violenza” (il maschio).
- I Minori continuano a rimanere esposti a violenza assistita e subita come confermano i Report 2021, 2022, 2023 del Centro Anti Violenza OLTRE IL GENERE che ho avviato nel 2020 quando ero ancora Assessore alle Pari Opportunità del comune di S. Benedetto del Tronto (www.laviolenzanonhasesso.com ).
- Le donne violente e maltrattanti non avranno Centri per riabilitarsi al rispetto loro dedicati, in quanto, notoriamente la farlocca visione Unidirezionale della violenza, ha portato lo Stato a prevedere solo Centri rieducativi per maltrattanti uomini. A questo proposito, in attesa che lo Stato si ravveda, da circa due anni sono responsabile del primo centro italiano rieducativo per donne maltrattanti: www.centrorieducativopersonemaltrattanti.it .”
La dott.ssa Antonella supportata dall’associazione A.Pro.S.I.R gira l’Italia gratuitamente per spiegare la Matrice inclusiva di tutte le vittime. Info per prenotare le due ore di formazione su www.aprosir.it .